Albisola Superiore. E’ stato un “approccio differente” e più “personale” al problema a portare il nuovo sindaco di Albisola Superiore, Maurizio Garbarini, a decretare la chiusura delle scuole della città a causa dell’allerta meteo arancione e quindi a rompere con quella che era tutti gli effetti una “tradizione” dell’amministrazione comunale guidata dal suo predecessore Franco Orsi, abituato a tenere gli istituti scolastici aperti nonostante le condizioni meteo non sempre favorevoli.
Qualche tempo fa l’ex primo cittadino albisolese affermava ai microfoni di IVG.it: “Se ad ogni brutto tempo saremo posti in allerta, il sistema finirà col non funzionare più. L’autoprotezione è la prima regola per la sicurezza che dobbiamo chiedere ai cittadini: ma a questa è indissolubilmente legata la credibilità del sistema“. E ancora: “Il sistema di protezione civile oggi funziona secondo meccanismi ben organizzati e centri di responsabilità che rispondono al bisogno di vivere in sicurezza in un territorio ‘fragile’. Però questi meccanismi a me paiono drogati da vicende passate che sembrano far muovere alcuni attori più nella logica di ‘non essere responsabili’ di qualcosa che può comunque accadere, piuttosto che di far funzionare bene il sistema“.
“Il problema è proprio questo: se il sistema ci porrà in allerta ad ogni temporale, finirà per perdere totalmente la propria efficacia. Per la gente non avrà più alcun valore. E non possiamo neppure dimenticare i costi legati all’allerta: non solo quelli economici per la mobilitazione del personale ed il lavoro straordinario degli operatori, ma anche quelli ‘sociali’ per i giorni di scuola persi o per gli stipendi pagati senza che quel giorno si lavori”.
Il suo successore Garbarini, a lungo suo collega di amministrazione, ha scelto un approccio differente: “In occasione dell’allerta meteo di qualche settimana fa abbiamo deciso di tenere le scuole aperte – ricorda – Oggi, però, ho voluto fare una valutazione più precisa e perciò ho analizzato i dati del bollettino di Arpal. Il quale prevede per le 8 di domani (cioè all’ora in cui gli alunni stanno entrando in aula) un rilevante fenomeno temporalesco. L’allerta arancione inizierà alle 22 di stasera e si concluderà domani pomeriggio. Se avessimo stabilito di decidere in seguito, probabilmente non avremmo poi avuto tempo di comunicare le scelte ai genitori e avremmo finito per generare grande caos, oltre che notevoli disagi. Se l’allerta fosse scattata alle 8 di domani mattina avremmo tenuto le scuole aperte e, se le condizioni meteo negative si fossero protratte, avremmo stabilito di tenere i ragazzi in aula fino al miglioramento. Ma in questi termini la scelta è necessariamente diversa”.
“In generale – aggiunge – condivido il punto di vista di Franco Orsi: purtroppo le previsioni si basano su modelli matematici, che non sono completamente cautelativi. Alla luce di questo, ho deciso di fare una valutazione più personale. Il nostro Comune non ha un piano di protezione civile che obblighi automaticamente alla chiusura delle scuole, ma solo una serie di ‘direttive’ da mettere in atto in caso di allerta arancione (come lo sgombero di una certa zona di Ellera e un’altra area vicino al municipio) e in caso di allerta rossa (l’evacuazione di alcune case). Sul nostro territorio ci sono poli sicuri, ma il problema è sempre raggiungerli nel momento in cui si presenta l’allerta e comincia a piovere. Il problema è sempre l’affluenza”.
Insomma, l’approccio di Garbarini non comporta “fare in modo diverso da Franco Orsi, ma fare valutazioni personali e soggettive. Per questo non manterremo una linea ‘esasperata’ in un senso o nell’altro, ma valuteremo di volta in volta la cosa migliore da fare”.