I numeri

Agricoltura, Coldiretti: “Il segno positivo del settore salva il pil nazionale”

Il commento dell'associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura alla luce dei nuovi dati Istat

basilico

Provincia. “In un momento dove le attività economiche, a livello nazionale, risentono della stagnazione dei consumi, a salvare il Pil è l’agricoltura con un aumento dello 0,4%, il doppio di quello dei servizi e in controtendenza rispetto al calo dell’industria (-0.2%). La crescita del paese passa sempre di più dal settore primario e dalle grandi eccellenze dei territori, dove spiccano l’olio, il basilico genovese DOP, il vino, il miele, nonché frutta e verdura made in Liguria”. È quanto afferma “Coldiretti Liguria” nel commentare i dati Istat relativi al pil del secondo trimestre 2019 che evidenzia un aumento tendenziale di appena lo 0,1% rispetto all’anno precedente.

“Un risultato ottenuto nonostante gli effetti del maltempo, che ha colpito anche la Liguria soprattutto la scorsa primavera – si legge in una nota – e delle quotazioni insoddisfacenti in alcuni settori per colpa delle distorsioni di filiera e le importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale.

“In un quadro incerto per l’economia generale – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa –  l’agricoltura può rappresentare il volano per molte regioni Italiane, tra cui anche la Liguria, dove il sistema economico verrebbe trainato dalle eccellenze prodotte dagli imprenditori locali che con il loro lavoro salvaguardano l’ambiente, creano occupazione e valorizzano le numerose biodiversità presenti. Tuttavia le nostre imprese devono, purtroppo, fare i conti, sempre più spesso, con le repentine variazioni climatiche, che rischiano non di rado di compromettere i raccolti e, come successo ad esempio per l’apicoltura, intere annate. E mentre il clima non si può controllare se non in maniera preventiva, si può dare un freno all’altro grande ostacolo che mette in difficoltà le nostre imprese, cioè la concorrenza sleale dei prodotti spacciati per italiani ma che con i nostri territori non hanno nulla a che fare, fatto possibile per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta per tutti i prodotti. È anche per questo che consigliamo al consumatore per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi-qualità e aiutare il proprio territorio, di verificare sempre l’origine nazionale dei prodotti acquistati e, quando possibile di fare la propria spesa direttamente dagli agricoltori nei mercati Campagna Amica Liguria o presso le aziende”.

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