Ricordo

A Cisano una via intitolata a Norma Cossetto: la proposta ottiene il plauso dell’Associazione Deportati in Jugoslavia

Al momento in provincia di Savona solo Loano ha una via intitolata ai Martiri delle Foibe

norma cossetto

Cisano Sul Neva. Abbiamo appreso con compiacimento che anche nel Vostro Comune ha trovato spazio la proposta di intitolare un luogo pubblico alla memoria di Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana infoibata dai partigiani slavi il 5 0ttobre 1943, ed assurta a simbolo del martirio di un intero popolo, riassumibile nelle 20 mila Vittime innocenti e nei 350 mila Esuli da Venezia Giulia, Fiume e Dalmazia. Norma è stata insignita della Medaglia d’Oro al Valore con “motu proprio” del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (2006) per il nobile e forte comportamento assunto nei confronti dei suoi aguzzini, a fronte delle profferte affinché passasse dalla loro parte: ciò, con un valoroso rifiuto cui fecero seguito la rabbia degli assassini e le inenarrabili violenze prima dell’infoibamento. Motivo di più, per esprimere la gratitudine della nostra Associazione”.

Con queste parole Laura Brussi Montani, della Associazione Nazionale Congiunti dei Deportati dispersi in Jugoslavia e nelle zone del confine orientale (Trieste), comunica al consigliere comunale di Cisano Sul Neva, Agostino Morchio, e all’amministrazione comunale, la propria soddisfazione per la proposta dello stesso Morchio di intitolare una via o un luogo pubblico alla giovane studentessa catturata ed imprigionata da partigiani slavi, seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata ancora viva in una foiba nei pressi di Villa Surani nella notte tra il 4 ed il 5 ottobre del 1943.

Sono circa 700 al momento le città italiane ed estere che hanno in qualche modo ricordato i Martiri delle Foibe nella propria toponomastica. Dell’elenco fanno parte 14 località liguri ma solo una savonese, Loano.

Nel frattempo il consigliere regionale Gianni Berrino ha espresso il suo consenso in merito all’impegno preso in questi giorni da Giorgia Meloni, con l’ausilio del ‘Comitato 10 febbraio’ nato per il ricordo delle vittime delle foibe, per istituire una data nazionale che ricordi le donne vittime della violenza partigiana durante e dopo la seconda guerra mondiale. Si è detto “totalmente favorevole all’iniziativa voluta dal mio partito, Fratelli d’Italia, affinché il 5 ottobre diventi la ‘Giornata Nazionale della memoria e del sacrificio di Norma Cossetto e di tutte le donne vittime di violenza’ e mi auguro che questa data venga al più presto istituita”.

“Norma Cossetto è il simbolo delle donne barbaramente violentate e uccise dai partigiani comunisti che, secondo lo storico Giampaolo Pansa, contando anche quelle trucidate dopo il 25 aprile 1945 sono state ben 2.365. Essendo ligure – sottolinea Berrino – non posso non pensare, ad esempio, alle 71 donne barbaramente trucidate a Genova, alla strage di Alassio, alle uccisioni della moglie, della figlia e della domestica di Domingo Biamonti a Legino, alle tre sorelle Turchi con la madre a Lavagnola e a Clotilde Biestra a Loano. E naturalmente non posso non pensare alla povera Giuseppina Ghersi violentata, umiliata e uccisa a soli 13 anni la cui lapide a Savona è stata recentemente oggetto di vandalismo da parte di chi, evidentemente, coltiva ancora il seme dell’odio e dell’ignoranza”.

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