Albenga. Potrebbe essere stato un bustino, utilizzato per un problema alla schiena, ad aver salvato la vita a Elena Lukyanets, la badante classe 1973 che, questa mattina, in un alloggio di via XXV Aprile, ad Albenga, sarebbe stata raggiunta da due colpi di pistola sparati da Salvatore Sorrentino, 78 anni, titolare dell’oreficeria Angolo D’Oro.
È questo quanto si evince dal racconto, molto dettagliato, seppur lievemente “annebbiato” da comprensibile ansia e tensione vissute nei minuti in cui è avvenuto l’accaduto, fornito dalla vicina di casa di Sorrentino. Il terrazzo della donna, che si è concessa ai microfoni di IVG.it, confina infatti con quello dell’appartamento in cui si è consumata la tragedia.
È stata proprio la testimone in questione, R.S., 55 anni, commessa presso un negozio di Albenga, a soccorrere e ad aiutare la badante ferita a fuggire.
“Erano da poco passate le 8,30 e mi ero appena svegliata quando ho sentito spari e urla. La donna, Elena, urlava ‘Aiuto! Sta sparando’ e ne sono nati momenti concitatissimi. Mi sono affacciata al balcone, convinta inizialmente che il fatto stesse accadendo in strada, ma mi sono presto accorta che stava succedendo nel terrazzo a fianco al mio”, ha raccontato la donna.
“Fortunatamente i nostri due terrazzi sono collegati, separati solo da una inferriata e da una fioriera piuttosto ampia, sopra la quale la donna è salita, guadagnandosi la fuga e raggiungendo il mio appartamento. Era terrorizzata, siamo al primo piano, ma è piuttosto alto. La paura di rimanere in quell’alloggio, però, era sicuramente più grande”.
“Era agitata, ferita e spaventata. Mi ha raccontato di essersi svegliata normalmente (la badante pare avesse dormito direttamente da Sorrentino) e di aver proposto all’uomo di andare insieme a fare un giro al mercato. Ma proprio da lì, lui avrebbe cambiato umore e si sarebbe rivolto a lei in modo duro, accusandola di qualcosa che non ho capito”.
“A quel punto ha preso l’arma, gliel’ha puntata contro e ha esploso due colpi: uno l’ha centrata al torace e a salvarla è stato un bustino per la schiena, dentro il quale il proiettile si è fermato senza raggiungere la pelle, e l’altro l’ha ferita ad un polso”.
“L’ho fatta sedere in cucina, ho allertato immediatamente il 118 e il personale sanitario è arrivato quasi subito, seguito dai carabinieri. L’hanno medicata qui a casa mia, in cucina, poi, essendo sola, l’ho accompagnata io in ospedale a Santa Corona, dove successivamente ci ha raggiunto la figlia di lei”.
“Li vedevo spesso insieme, Elena e Salvatore, ma sembrava avessero un ottimo rapporto. Lui è sempre stato un uomo gentile, a modo, direi un ‘galantuomo d’altri tempi’. Sono davvero dispiaciuta per tutto. È incredibile e inaspettato quello che è successo”, ha concluso la 55enne albenganese.