Nera-mente

Profili criminali: Billy Milligan. L’uomo dalle 24 personalità

"Nera-Mente" è la rubrica di Alice, appassionata di criminologia

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Ventiquattro persone ed un solo corpo per contenerle. Probabilmente, ad alcuni di voi sarà capitato di guardare il film “Split”. Se non è così, vi consiglio di farlo, perché è un thriller psicologico molto interessante. Quello che forse in molti non sanno è che questo film racconta una storia vera: quella di Billy Milligan, un criminale statunitense affetto da Disturbo Dissociativo dell’identità, protagonista di un caso che sconvolse gli Stati Uniti D’America alla fine degli anni sessanta. Colpevole di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie, proprio come il protagonista del film, fu assolto per infermità mentale, per la prima volta negli Stati Uniti d’America.

Billy nacque a Miami nel 1955. All’età di soli quattro anni fu costretto a trasferirsi altrove in seguito al suicidio del padre, alcolista e giocatore d’azzardo. In quel momento il ragazzo cominciò a mostrare i primi segni di dissociazione: secondo le più note teorie psicodinamiche, il suo Sé decise di frammentarsi per la sua salvezza, doveva difendersi, doveva allontanarsi da un trauma incontenibile. Il disturbo si accentuò qualche anno più tardi, quando la madre si sposò con un uomo molto disturbato, Chalmer Milligan, che presto cominciò ad abusare sessualmente del piccolo Billy.

La personalità di ognuno di noi è composta da delle parti, che generalmente, in un individuo sano, coesistono senza creare grossi problemi: la parte adulta, quella più razionale, saggia ed equilibrata; e la parte bambina, detta anche “bambino interiore”: la parte di noi più infantile e bisognosa di attenzioni che, a seconda dei vissuti soggettivi, può predominare nell’individuo (attraverso depressione, disturbi d’ansia, ecc.), come un piccolo campanello d’allarme perché forse quel bambino nell’infanzia non è stato accudito come sarebbe stato giusto. La parte più aggressiva, la parte più timida, e via dicendo.
Ma nel Disturbo Dissociativo dell’Identità, la situazione è nettamente più seria: questo richiede almeno due personalità che prendano totalmente e costantemente il controllo del comportamento dell’individuo, lasciandogli poi non delle semplici dimenticanze, ma dei veri e propri vuoti di memoria.

Ogni personalità ha il suo modo di percepire, relazionarsi e caratteristiche anche molto diverse tra loro come il nome, il sesso, il tono di voce, l’età, la calligrafia, la gestualità, il temperamento, le abilità. Secondo lo psichiatra americano Coons, che alla fine degli anni ‘90 ha condotto uno studio su 50 pazienti che avevano un Disturbo Dissociativo, ogni personalità potrebbe addirittura mostrare allergie e malattie differenti (per esempio i disturbi della vista o il diabete). Le diverse personalità si manifestano a seconda degli stimoli provenienti dall’ambiente e il passaggio da una personalità all’altra avviene in uno stato di trance rapidissimo. Gli scorci di “lucidità” diventano sempre più rari, e causano per di più sensazioni di forte disorientamento.

Billy, infatti, visse gran parte della sua vita in stato confusionale, con rari momenti di lucidità. Passando continuamente da una personalità all’altra, non riusciva a giustificare gli avvenimenti in cui era coinvolto e aveva continue amnesie. I rari momenti di consapevolezza, intollerabili per il ragazzo, lo inducevano a tentare il suicidio. Questo accadde per la prima volta quando aveva sedici anni. In quell’occasione una delle personalità, Ragen, prese il controllo totale della sua coscienza, impedendogli di uccidersi.

Ma dunque, quali erano le personalità di Billy? Le prime dieci, quelle principali, emersero fin dai primi interrogatori: William, 26 anni, l’identità centrale. Arthur, 22 anni, londinese, conosce la lingua araba, studioso di biologia e medicina. Ragen Vadascovinich: 23 anni, iugoslavo, esperto di karate. Definito il guardiano della rabbia, è quello che deve proteggere le altre personalità. Rapina banche e lavora come protettore dei traffici stupefacenti e di armi. In più occasioni ha una forza incredibile grazie alla sua capacità di controllare e concentrare l’adrenalina. Tommy, 16 anni, esperto di elettronica. Allen, 18 anni, batterista e artista. È la personalità di Billy che interagisce di più con l’esterno, quello che costruisce le relazioni sociali. Danny, 14 anni, fobico degli uomini e della terra. David, 8 anni, definito il guardiano del dolore: sarà quello che svelerà allo psichiatra l’esistenza delle varie personalità. Christene, 3 anni. È una bambina ed è stata la prima personalità di Billy ad emergere. Christopher, 13 anni, fratello di Christene. Adalana: 19 anni, lesbica, timida e amante di poesie. È l’unica personalità ad avere la capacità di sostituirsi a quella emergente, è quella che commette materialmente gli stupri. Diverrà successivamente una personalità indesiderabile, le altre personalità di Billy definite pericolose per la sopravvivenza di quelle appena elencate e ”bandite” dalle stesse.

Dopo che gli avvocati ne dimostrarono l’infermità mentale, Billy passò molti anni tra istituti psichiatrici e tribunali. Andò allo psichiatra George Harding il merito di averlo aiutato a fondere in maniera conscia le sue 23 diverse personalità per scoprirne una nuova e definitiva, che prese il nome di Maestro: la somma e la vera fusione di tutte le personalità distinte, di tutte le loro conoscenze, talenti e ricordi, il vero Billy.

Billy Milligan morì il 12 dicembre 2014, all’età di 59 anni a seguito di un sarcoma molto aggressivo. Quel giorno non morì solo un singolo uomo, ma clinicamente, ben ventiquattro persone.Oltre ai vari film ispirati, nel 2020 uscirà il film sulla sua vita, chiamato “The Crowded Room” interpretato da Leonardo Di Caprio.

“Nera-mente” è una rubrica in cui parleremo di crimini e non solo, scritta da Alice, studentessa ed aspirante criminologa: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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