Savona. Era nata da un esiguo gruppo di mamme savonesi l’iniziativa solidale “Ti aiuto io” che aveva raccolto l’appello lanciato su Facebook da Tabita Narpelli per dare un sostegno concreto agli abitanti di Genova colpiti dal crollo del ponte Morandi. Nei giorni scorsi, a distanza di un anno dalla tragedia, sono arrivati i ringraziamenti dal sindaco di Genova Marco Bucci e il consigliere delegato Antonino Sergio Gambino.
Dal Comune di Genova sono infatti stati inviati alle associazioni donatrici e ai singoli donatori i ringraziamenti ufficiali “per la grande generosità e lo spirito di solidarietà concretamente dimostrati inviando aiuti, per il tramite dell’ufficio Valorizzazione del Volontariato, alle famiglie duramente colpite”.
Le due autorità hanno inoltre ringraziato in quanto anche per merito di questo apporto “è stato possibile rispondere immediatamente con l’apertura di un centro di raccolta e distribuzione aiuti, denominato ‘Angei de Zena: siamo tutti piastrine’ e situato a pochi metri dal ponte Morandi”.
“I generi di necessità pervenuti – a detta del sindaco di Genova e del consigliere delegato – sono stati consegnati direttamente alle famiglie, consentendo di alleviare le gravi difficoltà di chi è stato costretto ad abbandonare la propria casa o ha perso il lavoro, e purtroppo anche di alcuni familiari delle vittime”.
La catena solidale savonese aveva registrato l’adesione di centinaia di persone che avevano deciso di donare beni di necessità come alimenti, elettrodomestici, giocattoli per bambini, indumenti, oggetti per la casa e libri.
L’annuncio agli albori dell’iniziativa recitava: “Se hai un oggetto che non utilizzi più e pensi di buttarlo lo ‘posti’ sul gruppo e se interessa ad un altro membro avviene uno scambio totalmente gratuito”. Il tutto era nato appunto da un’idea della savonese Nardelli: “Mi sono detta che, oltre ai soccorritori e alle forze dell’ordine, anche noi, ‘semplici’ cittadine, avremmo potuto fare qualcosa per gli abitanti di Genova dopo il crollo del ponte”. Coinvolti nel progetto “Opera San Vincenzo”, il Centro Buranello e altre associazioni locali, che si erano visti recapitare svariate risorse, consegnate in autonomia dai membri di “Ti aiuto io”.