A ceriale

Nel suo locale nasconde più di 100 capi contraffatti, soldi falsi e hashish: titolare di kebab in manette

Nel locale di via Mimose è scattato un blitz dei carabinieri che ha permesso di trovare quasi 2000 euro in banconote contraffatte e vestiti di marca "tarocchi"

Ceriale. Più di cento capi d’abbigliamento contraffatti, 1850 euro in banconote da 50 risultate false e due dosi di hashish per un totale di 3,95 grammi. E’ quanto hanno sequestrato i carabinieri della Compagnia di Albenga all’interno di un ristorante kebab “Sara” di via Mimose a Ceriale nel corso di un controllo mirato su alcuni esercizi etnici del territorio effettuato nell’ambito dei servizi dedicati al contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione. Un’operazione che ha portato in manette il titolare del locale, un cinquantenne egiziano, Mohamed Abdelrahman Ibrahim Seif, incensurato e ragolare sul territorio nazionale.

Il controllo è scattato in seguito ad alcune segnalazioni di cittadini arrivate alle caserme dei carabinieri di Albenga e Ceriale. Effettivamente attraverso una serie di controlli effettuati in borghese i militari avevano notato uno strano via vai di stranieri che entravano con dei borsoni ed uscivano senza aver consumato nulla. Così è scattato il blitz dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile che ha permesso sequestrare nel solaio del locale circa 50 chili di vari capi di abbigliamento di noti marchi abilmente contraffatti (“Hogan”, “Gucci”, “Burberry” “Stone Island”, “Ralph Lauren”, “Nike” e “Adidas”), suddivisi in cinque grossi sacchi.

I militari hanno trovato anche quasi 2000 euro in contanti falsi (ma considerati di buona fattura dagli inquirenti), oltre ad alcune dosi di hashish e relativo materiale per il confezionamento, il taglio e la pesatura di precisione (nascosti all’interno di una stampante utilizzata “abitualmente” per la contabilità dell’esercizio commerciale). All’arrivo degli uomini dell’Arma l’egiziano titolare del kebab cerialese è apparso subito stranamente nervoso: prima sono stati controllati gli avventori del locale, tutti risultati stranieri pregiudicati o con precedenti di polizia, e poi è stato passato al setaccio il ristorante. Una volta scoperti droga, soldi e capi di abbigliamento contraffatto, l’uomo non ha voluto fornire nessuna spiegazione sulla provenienza.

Al termine degli accertamenti per lui sono così scattate le manette per i reati di introduzione nello Stato e spendita di banconote false e introduzione e commercio di prodotti industriali con segni falsi o mendaci. Questa mattina l’egiziano è stato processato per direttissima in tribunale a Savona. Il giudice ha convalidato il suo arresto in relazione alla contestazione di detenzione dei soldi falsi, mentre per quanto riguarda il possesso dei capi d’abbigliamento contraffatti gli atti torneranno al pm e l’egiziano sarà indagato a piede libero come per la detenzione dello stupefacente.  Al termine dell’udienza Mohamed Abdelrahman Ibrahim Seif, che era difeso dall’avvocato Carlo Manti, è tornato libero con la misura dell’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri. Il processo riprenderà invece il prossimo 31 ottobre.

Alla luce del sequestro di soldi falsi, i carabinieri hanno spiegato come riconoscere le banconote false: “stampare le banconote false non è così complesso come procedimento, tuttavia, quello che i falsari nono possono fare è inserire gli elementi magnetici nella banconota, poiché è impossibile sapere la giusta posizione degli stessi. Le banconote così prodotte, perfette alla vista, verranno quindi sempre rilevate come contraffatte attraverso appositi apparecchi presenti in tutte le casse d’Italia. Se mai ci trovassimo in mano un biglietto falso non dovremo assolutamente cercare di ‘spacciarlo’ nuovamente a qualcun altro, in quanto basterà un attimo ad un negoziante per scoprire l’inganno con lo scanner elettronico e poi potremmo finire nei guai seri se decidesse di denunciarci. Le banconote false vanno invece portate alle Poste o in uno sportello bancario, dove il personale si occuperà di spedirle alla Banca d’Italia per le indagini”.

Nel corso del controllo delle ultime ore sono inoltre state effettuate numerose perquisizioni personali, veicolari e domiciliari, tutte connesse ai controlli degli esercizi commerciali ispezionati nel cerialese e nell’albenganese. Verrà inoltrata alla Questura la proposta di chiusura ex art. 100 del TULPS del ristorante kebab di via Mimose.

“Questo tipo di operazione di ‘controllo ed ispezione’, che proseguirà nei prossimi giorni e si estenderà su tutti gli esercizi monitorati, vedrà anche il coinvolgimento di unità specializzate del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro, N.A.S. e unità cinofile antidroga)” precisano dalla compagnia carabinieri di Albenga.

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