Salute

Italiana Coke, Melis (M5S): “Ministeri competenti si sono resi disponibili per far luce su problematiche ambientali ed epidemiologiche”

Un'indagine avrebbe documentato in Val Bormida tassi di mortalità e ricovero significativamente superiori a quelli liguri

Italiana Coke
Foto d'archivio

Cairo Montenotte. “Da tempo auspichiamo, per l’insediamento di Italiana Coke di Cairo Montenotte, che si affrontino le note problematiche ambientali connesse al sito produttivo in questione, adottando principi di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini liguri. Plaudo dunque alla disponibilità da parte del ministero della salute e del ministero dell’ambiente a partecipare a un tavolo di confronto per cercare soluzioni al quadro epidemiologico emerso nello studio svolto dall’unità operativa del Policlinico San Martino di Genova”.

Così il consigliere regionale Andrea Melis commenta la notizia arrivata da Roma, dove le problematiche ambientali connesse all’insediamento citato erano già state oggetto di interrogazione su stimolo del deputato del Movimento 5 Stelle Roberto Traversi quando ancora non era sottosegretario.

“Tale indagine (come evidenziato nella risposta all’interrogazione ‘Problematiche ambientali connesse alla Italiana Coke srl, Comune di Cairo Montenotte’ presentata alla Camera) avrebbe, infatti, documentato per la Val Bormida tassi di mortalità e ricovero, soprattutto per il tumore dello stomaco, significativamente superiori a quelli liguri, sia nei maschi che nelle femmine, a cui contribuiscono tutti i Comuni, sebbene la tendenza di questo risultato nel tempo, almeno per i ricoveri, sembra in diminuzione”.

“Secondo lo studio in questione, richiamato dal ministero della salute, la frequenza di malattie emolinfopoietiche in tutta la Val Bormida non è difforme da quella regionale ma in alcune aree, in particolare nei Comuni di Cairo Montenotte e Altare, ‘si evidenzia un eccesso degno di nota, soprattutto per i linfomi’. Peraltro, ‘sussiste una discrepanza tra carico sanitario femminile, in diminuzione, e maschile in aumento che farebbe supporre un’ipotesi causale incidente sui lavoratori dell’industria’. L’indagine raccomanda la prosecuzione della sorveglianza epidemiologica sui tumori del sistema digerente, le neoplasie emolinfopoietiche e le malattie circolatorie, in grado di integrare il dato sanitario con quello di monitoraggio atmosferico”.

“Alla luce delle informazioni acquisite – conclude Melis – il ministero dell’ambiente e il ministero della salute si rendono disponibili a partecipare a un tavolo di confronto, insieme agli enti locali e gli altri soggetti competenti, relativamente al quadro epidemiologico emerso nello studio richiamato e ai risultati delle attività di monitoraggio atmosferico, anche al fine di valutare eventuali conseguenti iniziative da porre in essere”.

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