Vado Ligure. Le segreterie Fim, Fiom e Uilm Savona e la Rsu hanno incontrato il management aziendale ed in particolare il nuovo presidente ed Ad Bombardier Italy Franco Beretta. Nel corso dell’incontro è stato annunciato l’arrivo a Vado Ligure della produzione di 10 nuove locomotive DC3 precedentemente assegnate a Kassel nonché l’esistenza di una trattativa in fase avanzata con un nuovo cliente per la produzione di ulteriore 6 macchine.
“Si tratta ovviamente di una notizia positiva e che denota finalmente un cambio di tendenza rispetto alle politiche germanocentriche fino ad oggi decise dal Gruppo ma che non risolve i problemi generali del sito – affermano i sindacati di categoria -. Riteniamo però che sia importante che Bombardier abbia finalmente operato una scelta coerente con la politica della “famiglia di prodotto” per cui tutte le locomotive DC3 avrebbero dovute essere assegnate all’Italia, nonché di un segnale che va nella direzione richiesta al MISE, ossia che il Gruppo porti nuovo lavoro dall’estero per alimentare la situazione dei carichi occupazionali”.
“Situazione che, lo ricordiamo, continua ad estremamente critica dal momento che entro ottobre, con l’ultimazione della commessa di 40 locomotive per Mercitalia, il sito avrà una fortissima contrazione delle attività produttive che comporterà l’impossibilità di garantire la piena occupazione della funzione operations (nonostante la situazione occupazionale sia ridotta al minimo storico)”.
“A fronte di queste importanti novità le assemblee odierne hanno dato mandato alla Rsu ed alle segreterie sindacali di comunicare all’azienda la disponibilità a sbloccare la consegna delle locomotive ultimate ma che sono state sino ad oggi bloccate nell’ambito delle iniziative di mobilitazione messe in campo in questi mesi. Blocco delle consegne che comunque riprenderà nel caso in cui non dovessero esserci ulteriori novità positive in coerenza con gli impegni assunti nei scorsi al tavolo ministeriale. Deve essere chiaro però questo non sposta il giudizio negativo su Bombardier che continuiamo a ritenere non essere in condizione di mantenere il sito e come richiediamo fortemente che venga quanto prima definita una soluzione societaria diversa per il futuro dello stabilimento attraverso l’individuazione di un partner del settore ferroviario affidabile” aggiungono le organizzazioni sindacali.
“Occorre pertanto che, in coerenza con il percorso definito lo scorso giugno, percorso che ha subito, dopo l’incontro del luglio scorso tra l’ex ministro Di Maio ed il presidente di BT World Di Perna, un ritardo anche a causa della crisi di governo, venga quanto prima riconvocato il tavolo di confronto al Mise per capire finalmente da Bombardier le novità in merito alle linee guida del Piano Industriale per lo stabilimento di Vado. Piano industriale che, secondo quanto ufficialmente affermato, prevede un accordo con un attore di primo piano del settore ferroviario per la gestione del reparto operations. Accordo che è quanto mai urgente dal momento che, come ricordato, stiamo per entrare in una pesantissima fase di scarico di lavoro”.
“Vogliamo insomma capire a che punto è tale trattativa rispetto alla quale il Mise si è assunto il ruolo di “garante” per monitorare ed indirizzare la stessa verso un esito positivo. In quell’incontro abbiamo l’assoluta necessità di avere informazioni chiare sullo stato della vertenza, sia per quanto riguarda i tempi che per quanto riguarda la mission dello stabilimento perché i lavoratori non possono aspettare ulteriormente” concludono i sindacati.