Alassio. Si è svolta ieri sera, al cinema-teatro Don Bosco di Alassio gremito di cittadini e autorità, la serata incentrata su “La Spiaggia”, a cura dell’associazione Balneari Alassini (Aba), che ha avanzato la propria proposta per “un intervento radicale di difesa dell’arenile e dell’abitato”.
Son intervenuti, tra i tecnici, gli ingegneri Giorgio Berriolo, Guido Ferri, Stefano Boscolo Cucco e il professor Enzo Prandini. Ma all’evento hanno preso parte anche Emanuele Schivo, presidente dell’associazione Bagni Marini di Alassio, e Bettina Bolla, presidente di Donnedamare (associazione di imprenditori del settore balneare), oltre ai rappresentanti politici: l’assessore regionale Stefano Mai (che ha portato anche i saluti dell’ex ministro Centinaio), l’assessore regionale Marco Scajola, il consigliere regionale Angelo Vaccarezza (che ha portato i saluti del governatore Toti) e diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale alassina, compresi il sindaco (sospeso) Marco Melgrati e il suo vice Angelo Galtieri.
“La nostra proposta prevede un ripascimento strutturale così come auspicato anche dalla Regione Liguria con utilizzo di sabbia autoctona, la stessa che è uscita dal golfo negli anni, nel tempo. Oggi è necessario riportarla all’interno del golfo. Solo così si potrà affrontare con serenità il nostro lavoro. Per riuscirci, ci siamo rivolti tecnici di grandissima professionalità e serietà. Ma per farlo serve la disponibilità da parte di tutti”, ha fatto sapere Gian Paolo Fracchia, il presidente di Aba, che non ha mai nascosto la propria contrarietà al progetto Tecnoreef.
“Alassio è indubbiamente un unicum, con la sua collina, il suo tessuto commerciale, gli alberghi e la spiaggia e tutta Alassio gira attorno a queste componenti fondamentali. Ci siamo preoccupati del fatto che questa economia è entrata in crisi in seguito all’ultima, devastante mareggiata e non certo, dunque, per colpa di una parte o di un’altra ma per tutto il suo insieme. Gli alberghi avevano le prenotazioni, alle spiagge sono mancati i servizi e questo ha avuto ripercussioni anche sul tessuto commerciale”.
“La nostra responsabilità è importante e conseguente anche alle troppe inadeguatezze passate, alle troppe soluzioni che hanno portato nel tempo esclusivamente a mettere a bagno ‘prodotti di scarto’, in gran parte plastici, oppure spostamenti continui di massi da una parte all’altra invocando queste come le soluzioni definitive. Gli interventi devono avere un minor impatto ambientale possibile, minori rischi di effetti collaterali, maggiore elasticità e miglior rapporto costi-rischi-benefici. Il nostro è un progetto fondato su indagini scientifiche, che affondano nella storia, partendo addirittura dal 1882. Prima di muoversi, i nostri tecnici hanno valutato tutte le soluzioni possibili”.
“Auspichiamo, inoltre, la formazione di un nuovo consorzio che non tenga conto solo della categoria dei bagni marini, ma di tutte le categorie che sono state coinvolte nella gestione del disagio (albergatori e commercianti in primis). Per noi è una necessità, che noi ci sentiamo responsabili di portare avanti. Mi auguro che la cittadinanza e l’amministrazione siano dalla nostra parte per permettere ad Alassio di affrontare le prossime stagioni turistiche nel migliore dei modi”, ha concluso.
Quindi, ha preso la parola l’assessore regionale Mai, che ha dichiarato: “Ho ascoltato con molta attenzione la relazione sul ripascimento strutturale. Sono emerse anche altre proposte come ad esempio le dighe soffolte, oppure il tecnoreef che potrebbe avere duplice funzione, ossia quella di protezione costiera dall’erosione e allo stesso tempo creare le condizioni per il ripopolamento ittico. Credo che nessun progetto ne escluda un altro. È però necessario arrivare a soluzioni condivise. Ritengo che, per avere le spiagge pronte per la prossima stagione balneare, l’intervento di ripascimento sia quello più rapido ed efficace ma credo sia altresì necessario ragionare su progetti strutturali”.
“Ad ogni modo, ritengo necessario che un pool di tecnici che coinvolga Comune, Regione e balneari si trovi intorno a un tavolo per ragionare su progetti condivisi e condivisibili. Potrebbero essere anche individuati fondi appositi per la conservazione ed il ripristino progressivo delle spiagge e allo stesso tempo della difesa della passeggiata a mare e delle sue attività. Le spiagge di Alassio sono patrimonio di tutti e Alassio è una delle perle più splendenti della nostra riviera. Abbiamo il dovere di arrivare alla definizione di soluzioni e progetti co divisi. Voglio ricordare che quanto ad oggi si è potuto fare è stato grazie al grande sforzo della Lega nel Governo precedente, che ha impegnato 330 milioni per i danni occorsi alla Liguria. Ora è il momento di realizzare progetti che proteggano il nostro territorio”, ha concluso Mai.
Di seguito, poi, l’intervento del consigliere regionale Vaccarezza: “Il mio lunedì si conclude ad Alassio al teatro Don Bosco. L’Associazione dei Balneari Alassini, appartenente al sindacato ‘La Base Balneare’ mi ha infatti invitato a prendere parte al convegno ‘La Spiaggia’. Scopo dell’incontro, un ragionamento serio e una proposta concreta e radicale per mettere in atto tutte le iniziative possibili utili alla tutela e difesa dell’arenile e dell’abitato. Da troppi anni gli eventi legati al maltempo hanno ogni volta distrutto e cancellato il lavoro, i sacrifici gli sforzi degli operatori del settore balneare, spesso mettendo a repentaglio l’incolumità anche di chi vicino al mare vive. Questa serata vuole essere un punto di inizio per ragionare e confrontarsi in maniera diversa ma ugualmente costruttiva, perché tutto ciò che verrà messo in atto sia indice di salvaguardia del litorale e incolumità dei cittadini e non”.
E questo è il commento, a margine dell’evento, di Bettina Bolla: “Ieri sera siamo passati dalle retrovie alla prima fila. Sono state dette cose importanti, interessanti. Il livello della discussione è stato alto e molto tecnico: si parlava infatti del ripascimento strutturale, di dare vita a progetti che insieme tutelino il litorale e che siano anche contenuti nei costi (i balneari in questo momento hanno poca o quasi nulla certezza di diritto quella stessa certezza che permetterebbe loro di fare investimenti). Non si è andati contro, ma semplicemente si sono fornite delle altre soluzioni, che saranno lo spero condivise”.
“Vorrei ringraziare i balneari coraggiosi che hanno permesso di rompere quel modo di pensare l’Alassio Balneare come staccata dal resto della lotta che ci ha visto impegnati per anni, mentre molti di loro ‘quelli di Alassio’ stavano a casa, tranne alcuni. Il primo Pierfranco Gandolfo, poi, lo scorso anno, con grande sorpresa, persone preparate come Gian Paolo Fracchia, Giancarlo Callegaris e Francesco Morbiolo si sono accorti di noi e del nostro lavoro e ci hanno proposto di mettere insieme spiriti liberi e pensanti. Non è litigiosità la nostra, non è andare contro, ma lavorare per e la sala di ieri lo ha dimostrato”, ha concluso.