Albenga. “È consapevole di aver commesso un errore e ha riconosciuto le proprie responsabilità”. E così, dopo aver concordato un patteggiamento (che sarà poi definito) a 2 anni, con sospensione della pena, è tornato in libertà senza misure cautelari.
È questo l’esito dell’interrogatorio di convalida dell’albenganese Marino Ramò, sessantaquattrenne attivo nel ramo dell’amministrazione immobiliare, arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri del nucleo investigativo provinciale di Savona con l’accusa di istigazione alla corruzione.
“Ramò ha risposto alle domande del pm e del giudice e ha ammesso l’addebito che gli è stato contestato, prestando le sue scuse al pubblico ufficiale. Abbiamo concordato col pm una pena finale di due anni, con la sospensione condizionale. Il pm ha prestato il proprio consenso rinunciando alle misure cautelari. Quindi Ramò e stato rimesso in libertà”.
“Ha compreso di aver fatto una cosa sbagliata, benché animata dallo spirito di aiutare una persona anziana. Davanti ad un’ammissione di responsabilità questa è ovviamente la soluzione più favorevole che potesse essere immaginata”, il commento del suo legale, Franco Vazio.
Alla luce delle ammissioni di Ramò, dunque (che secondo l’accusa avrebbe cercato di evitare la demolizione di un bungalow abusivo proponendo, per conto del proprietario della casetta, ad un ispettore della polizia locale di sistemare la pratica attraverso il pagamento di 4 mila euro) è stato concordato il patteggiamento a 2 anni con sospensione della pena.
Ricevuto il parere favorevole da parte del pm alla scarcerazione, è tornato libero senza nessuna misura cautelare.