Finale Ligure. Risale al 29 giugno scorso il primo sopralluogo operativo da parte del neo direttore di Finale Ambiente Simona Ferrando per la situazione del porto turistico finalese, al centro nei mesi di scorsi di non poche polemiche che hanno visto il Comitato dei diportisti insorgere sulla mancanza di servizi e interventi adeguati all’approdo di Finale Ligure, con tanto di una lunga querelle con la stessa Finale Ambiente e il Comune.
E ora si chiede di dare seguito a quanto evidenziato.
Le richieste sollevate dagli utenti del porto turistico devono ancora essere in gran parte soddisfatte, a cominciare dai problemi di dragaggio e altri lavori urgenti per la sicurezza delle barche, come le opere subacquee effettuate non ancora finite e delle quali non si conosce la consistenza, poiché erano state approvate con un preventivo aperto.
Le PEC inviate dal Comitato a partire dall’inizio di febbraio non hanno ancora ricevuto alcuna risposta da Finale Ambiente.
Sono presenti crepe verticali e situazioni di degrado del muraglione, dissesto nell’asfalto, banco di sabbia all’ingresso del porto in prossimità del molo di sottoflutto del distributore. La manovrabilità delle nuove passerelle è difficoltosa, le telecamere del servizio di videosorveglianza non sono state ripristinate ovunque, i punti luce abbattuti dalla mareggiata di fine ottobre sono da ripristinare, i due edifici che ospitano l’Ufficio Porto, il Circolo Nautico, La Lega Navale e la Capitaneria di Porto sono parte di un cantiere non finito e sono ormai in condizioni fatiscenti, la nuova scaletta di accesso al porto è inagibile, il ripristino di tutte le colonnine luce e acqua sui pontili non è completo. Queste le criticità principali evidenziate anche in una relazione scritta consegnata al direttore Ferrando.

Intanto il 9 agosto scorso è stato ripristinato il servizio di distributore di benzina, gestito da Bianchi Forniture Nautiche, da tempo operatore nell’approdo turistico anche per la locazione di natanti. Sono stati predisposti dei nuovi servizi igienici il 1 luglio, sui quali però il Comitato chiede di più in termini di struttura e qualità: non sono idonei ad un porto turistico.
Inoltre, non sono mancati altri piccoli interventi manutentivi.
Tra l’altro è spuntata fuori anche la questione dei canoni demaniali, con un diportista che sollevato la questione di presunti errori di calcolo: una vicenda portata all’attenzione del Consiglio comunale dalla minoranza con tanto di mozione, respinta durante la seduta del parlamentino finalese.
A livello di traffico, in attesa dei dati definitivi di fine stagione, l’estate 2019 ha segnato un calo degli approdi e delle presenze, anche per questo il Comitato chiede maggior cura e manutenzione per le strutture portuali affinché le barche tornino invece di cambiare porto o, se in transito, andare altrove. Questo ad altri aspetti del porto turistico finalese saranno al centro di un incontro per il mese di settembre previsto tra il direttore di Finale Ambiente, il Comune e i diportisti.