Lettera al direttore

Gestione

Riflessioni sul Consorzio Outdoor del Finalese

Dopo le dichiarazioni sulle prospettive della nuovo sodalizio nato a Finale Ligure

Consorzio per la Promozione Turistica e la Tutela del Territorio Finalese

Finale Ligure. Due sono le fondamentali premesse che derivano dalle parole del “Consorzio per la promozione turistica e la tutela del territorio finalese”:
• Finalmente si parla apertamente del degrado del nostro territorio, di “criticità presenti” e di “Problemi di gestione del Sistema Outdoor Finalese”.
• Improvvisamente si valuta una soluzione mista pubblico-privato o quantomeno si considera il ruolo del soggetto pubblico. Evidentemente le prime difficoltà hanno indotto ad un ripensamento strategico.

Non è mia intenzione entrare nel discorso dei dati sviluppati che il consorzio correttamente già bolla come un numero di “ragionevole approssimazione” che peraltro parte “sulla base dei dati istat 2017” e non sulle flessioni 2018.

L’occasione è propizia per chiarire alcune questioni di carattere strutturale che ritengo importanti e centrali per rilanciare la nostra destinazione turistica e generare un’opportuna discussione su una linea programmatico-strategica attenta e lungimirante.

Tre sono i punti base che andrebbero affrontati:
• Qual è il programma concreto che si intende sviluppare: si parla di correttezza della linea intrapresa ma non viene presentato un preciso programma attuativo per risolvere i problemi.
• Come si sostiene economicamente il progetto: è opportuno integrare le risorse private con una seria gestione del gettito della tassa di soggiorno, al momento solamente distorsiva? Ed eventualmente come ripartire tra settori turistici tale gettito? Domande che suggerirebbero la creazione di una struttura almeno mista volta a gestire le risorse con un doveroso controllo pubblico (non di facile attuazione dopo la chiusura di Promofinale).
• Quale ruolo dovrà esercitare il soggetto pubblico e quali controlli dovrà attuare: data l’importanza strategica del settore non credo siano ammesse deleghe in bianco come nel recente passato ma un deciso ruolo di indirizzamento e controllo dell’amministrazione comunale. Necessariamente il primo passo sarà chiarire chi sia il referente pubblico nominato, chiarimento opportuno dopo lo spacchettamento di deleghe che ha interessato l’assessorato al turismo.

L’emorragia di presenze richiede strategie impellenti ed oggi dobbiamo gettare le basi del modello turistico futuro. Ritengo, quindi, che alla base del discorso ci debbano essere concrete e partecipate risposte agli snodi fondamentali e non discussioni su complicate elaborazioni numeriche, utili solamente per vuote autocelebrazioni.

Paolo Folco – gruppo “Le Persone al Centro”.

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