Il ricordo

Ponte Morandi, Battelli: “Impedire al profitto di prevalere sulla vita è il miglior modo di onorare le vittime”

Quando atterro o decollo con lo sguardo cerco sempre ciò che non c'è più"

Macerie ponte Morandi elicottero

Genova. “Genova un anno dopo. Diversa, ferita, più grande. Sono passati 365 giorni dal quel maledetto 14 agosto che, insieme al Ponte Morandi, si è portato via 43 vite, un intero quartiere abbattuto. Esistenze e quotidianità interrotte, lavatrici da stendere, piatti da lavare, letti da rifare. Il boato, la polvere, il silenzio, le lacrime. Poi, più nulla”. Lo scrive, su Facebook, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, il ligure Sergio Battelli.

“Quando atterro e quando decollo – prosegue – con lo sguardo cerco sempre ciò che c’era e non c’è più, ciò che ci sarà. Sì perché, nonostante il caos politico degli ultimi giorni, ci siamo mossi immediatamente per dare giustizia alle famiglie delle persone che hanno perso la vita e normalità a chi l’aveva persa. La dichiarazione dello stato di emergenza, gli stanziamenti, la nomina del commissario, gli alloggi agli sfollati, l’abbattimento dopo il lavoro della magistratura e, ora, la ricostruzione”.

“Il nostro lavoro non si fermerà, non ci arrenderemo fino a quando tutte le carte non saranno state scoperte e tutte le responsabilità accertate. Chi ha sbagliato, a partire da chi ha ignorato gli allarmi e non si è occupato della manutenzione, dovrà pagare per il male che ha causato. Ecco perché continuiamo a insistere sulla revoca delle concessioni ad Autostrade per l’Italia. Un anno fa scrivevo che Genova, in pochi giorni, era diventata la città di tutti gli italiani. Oggi posso dire che nessuna altra città dovrà mai subíre ciò che ha passato il capoluogo della mia regione. A prescindere da quello che accadrà al governo di questo Paese vi garantisco che noi cercheremo di impedire in tutti i modi che il profitto possa ancora prevalere sul bene collettivo. La vita non si baratta. È questo il miglior modo per onorare le vittime. Oggi e sempre” conclude Battelli.

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