Liguria. “L’incontro ha confermato l’impegno sincero del Ministro nella interlocuzione con la Commissione europea finalizzato a spiegare gli esatti termini della legge 145 del 2018 che ha esteso la durata delle concessioni di 15 anni”. È questo il commento de “La Base Balneare con Donnedamare” a margine dell’incontro con il ministro Centinaio, tenutosi ieri a Roma.
“Tuttavia, – hanno proseguito da La Base Balneare, – discostandosi da quanto emerso quasi unanimemente al tavolo con le altre associazioni, ha ritenuto di dover sgombrare subito il campo da un pericoloso ed insidioso equivoco: il nostro Sindacato, per le concessioni esistenti, non ammette le aste neppure dopo i 15 anni. Tale precisazione, tutt’altro che irrilevante, ma che riteniamo doverosa nei confronti di ogni balneare, non abbiamo colto, ad oggi, in altri comunicati stampa perseveranti, con ogni evidenza, sulla linea del basso profilo. Gradiremmo essere smentiti”.
“Si vorrebbe far credere, in una sorta di spauracchio psicologico che la previsione delle gare, dei bandi o di altre formule equipollenti, comunque denominate, sia necessaria nell’emanando D.P.C.M. per portare a casa i 15 anni, pena l’avvio della procedura di infrazione da parte delle istituzioni europee o l’avvio di altre imprecisate iniziative giudiziarie dei magistrati penali. A noi, viceversa, risulta che una legge dello Stato è cogente con efficacia generale ed astratta sino a quando viene abrogata dal legislatore nazionale o da una pronuncia della Corte Costituzionale, persino nella pendenza di una procedura di infrazione, che, invero, allo stato, grava nell’ordine di qualche centinaio, a carico di ciascuno Stato membro per le materie più disparate”.
“Nè ci risulta che la magistratura penale sia attendendo un D.P.C.M. che preveda i bandi per porre fine ai sequestri; al contrario, ben altre sono state le norme attenzionate di recente dai giudici penali e tutte le pronunce susseguitesi all’indomani della entrata in vigore della legge 145 del 2018 non hanno censurato le norme ivi contenute, che, sia detto, non contemplano, per le concessioni esistenti, la parola aste o altre equipollenti dopo i 15 anni”.
“Allora ci sembra doveroso invitare anche i colleghi della altre associazioni ad una attenta riflessione: in passato, sotto lo spauracchio (e il ricatto morale) della procedura di infrazione i Sindacati hanno acconsentito sin troppo velocemente all’abrogazione del diritto di insistenza e del rinnovo automatico senza peraltro incidere sull’art. l’art. 49 cod nav. (incameramento) che aveva quale contrappeso proprio l’art. 37 (diritto di insistenza): è stato l’inizio del nostro precipizio”.
“La Base Balneare con Donnedamare senza formule sibilline o altri accomodamenti adagiati su concordati, e stranamente unanimi, profili più o meno bassi, ribadisce il proprio no alle aste per le concessioni vigenti, anche dopo al scadenza dei 15 anni”, hanno concluso.