Bardineto. Sono state completate questa mattina le operazioni di recupero dei resti del Diamond DA-20 Katana, l’aereo biposto che si è tragicamente schiantato sul Monte Carmo la sera del 6 agosto scorso, un incidente costato la vita al 70enne Lorenzo Castaldi, di Lenta (VC), e al 35enne Andrea Giussani, di Ossona (MI).
Il relitto del veivolo è rimasto fino ad oggi sulla montagna: con il via libera dell’autorità giudiziaria, che aveva aperto una inchiesta, si è potuto procedere al recupero dei resti del super leggero che era decollato da Vercelli, dall’Aero Club Arona, ed era diretto a Villanova d’Albenga.
L’Ansv (Agenzia nazionale sicurezza volo) aveva aperto una indagine parallela sull’incidente, tuttavia pare confermato che si sia trattato di una disgrazia, in quanto l’aereo non avrebbe avuto alcun problema tecnico o guasti che possano aver provocato la caduta e lo schianto sulla montagna savonese.
Secondo quanto appurato, quindi, l’incidente sarebbe stato causato dalle cattive condizioni meteo ed in particolare dalla fitta nebbia che ha reso difficoltosa la visibilità in quel tardo pomeriggio del 6 agosto, provocando lo schianto sulla cima del Monte Carmo.
Il Diamond DA20 Katana era stato localizzato da un elicottero della Marina Militare dopo una nottata di difficili ricerche che erano partite dalla zona boschiva in località Riofreddo, dove il Diamond era stato notato per l’ultima volta da un testimone. E’ stato confermato che il Diamond era sparito all’improvviso dai radar mentre si trovava in volo sui cieli valbormidesi.
Solo ricostruendo i tabultati del cellulare del pilota si è riusciti a capire l’area dove poteva essere precipitato l’aereo, poi individuato dall’elicottero della Marina Militare durante la ricognizione effettuata nella zona.
Oggi l’operazione di recupero dei resti dell’aereo con l’ausilio di un elicottero.
(foto e video concessi dal Consorzio Altopiano Bardinetese).