Pietra Ligure. “Gentili clienti, desideriamo informarvi che questa filiale si è trasferita nei nuovi locali di Loano, in via Aurelia 266. Vi aspettiamo”. E’ quanto recita il cartello che, questa mattina, i clienti di Carispezia hanno trovato affisso alle porte della filiale di corso Italia a Pietra Ligure, in prossimità del torrente Maremola.
Un messaggio che probabilmente non ha colto di sorpresa i risparmiatori residenti nella cittadina rivierasca (che di certo sono stati informati dagli operatori dell’istituto di credito ben prima del trasloco della filiale) ma che, al contrario, ha creato e finirà per creare anche più avanti non indifferenti disagi ai turisti che alloggiano nelle “seconde case” e nelle strutture ricettive nelle immediate vicinanze, i quali utilizzavano quello sportello per le loro operazioni anche senza essere clienti della banca.
E’ vero che (al netto dei costi di commissione) al giorno d’oggi un istituto vale l’altro; tuttavia, per pietresi e non le alternative scarseggiano. Prima di Carispezia, infatti, sempre in corso Italia avevano chiuso le filiali di Carige e di San Paolo. Con la defezione dell’ex Cariparma (prima Banco Ambrosiano) la zona a levante di Pietra Ligure, ad alto tasso di residenzialità e particolarmente affollata di strutture alberghiere, si trova del tutto scoperta e priva di sportelli bancari.
I più vicini si trovano nel centro storico, cioè non proprio a due passi: una distanza molto rilevante specialmente per i più anziani, che di certo sono i meno avvezzi ad utilizzare i servizi di home-banking ed hanno esigenze più “concrete” rispetto alle generazioni successive.
L’unico sportello rimasto, in particolare, è quello di Banca Intesa/San Paolo, dove si formano spesso lunghe code di correntisti con ovvi disagi per tutti.