Lettera al direttore

Lettera

Pesanti rischi di speculazione sull’ex carcere di Sant’Agostino di Savona

Sant'Agostino carcere

In queste ore stiamo assistendo ad una notizia veramente preoccupante ovvero il Ministero dell’Economia e delle Finanze su proposta dell’Agenzia del Demanio ha individuato tra le opere da vendere per contenere il deficit di bilancio e raggiungere gli obiettivi finanziari l’ex carcere di S.Agostino.

Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 luglio 2019 e ciò significa l’avvio delle procedure di privatizzazione e di mutamento di destinazione d’uso con annesse eventuali varianti urbanistiche al Piano Urbanistico Comunale.

la normativa introdotta recentemente dice che “per gli immobili oggetto di tali provvedimenti sono ammissibili anche le destinazioni d’uso e gli interventi edilizi consentiti, per le zone territoriali omogenee all’interno delle quali ricadono tali immobili, dagli strumenti urbanistici generali e particolareggiati vigenti”; inoltre “gli interventi edilizi […] sono assentibili in via diretta”. Tradotto, il privato che acquisti un bene immobile dallo Stato può saltare a piè pari la fase dell’accordo di programma e della conferenza di servizi, decidendone direttamente la destinazione e anche lo “stile” – in base alle esigenze commerciali – senza che gli enti locali (comuni in primis) possano più avere voce in capitolo. Restano, con la dicitura “interventi edilizi consentiti”, solo i vincoli generali imposti nei centri storici.

Ricordiamo che si tratta di un immobile di pregio storico e ubicato in una zona prestigiosa di Savona ovvero in salita Schienacoste proprio quindi sulla collina di Monticello.

Su questa operazione in divenire ad oggi tacciono tutte e tutti: dal Toti abitualmente sproloquiante, all’assessore regionale all’urbanistica fino al governo cittadino anche se però dobbiamo ricordare che lo scorso marzo 2018 con grande sfarzo la Giunta di centrodestra aveva annunciato la propria candidatura insieme alla Camera di Commercio e altri soggetti per realizzare all’interno dell’ex carcere appartamenti per anziani bisognosi nell’ambito di uno specifico programma comunitario denominato UIA.

Nell’autunno 2018 poi il FAI organizzò una apertura straordinaria dell’ex carcere e la Società Savonese di Storia Patria tenne un importante e partecipato convegno storico proprio sulle origini e funzioni dell’antico convento.

Ma come si è giunti a questo?Il Comune non avrebbe compiuto gli atti necessari per l’acquisizione dell’antica struttura.

A questo punto Noi Verdi, oltre a garantire a cittadini e cittadine la nostra attenzione per impedire l’ennesima speculazione edilizia in centro città, chiediamo al Comune e alla Regione cosa intendano fare poiché il decreto ministeriale qualche spazio di manovra per misure di carattere sociale (esperienze di cohousing ad esempio) parrebbe concederlo ma occorre agire subito poiché Savona non può continuare a perdere abitanti, vedere i propri servizi sociali sempre piu’ ridotti a fronte di continue ed inutili colate di cemento realizzate solo per creare spesso isolati di appartamenti invenduti.

Angelo Bonelli
Danilo Bruno

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