Savona. “Questa volta è capitato a Savona. Ma probabilmente in Italia quest’anno non sarà l’ultima volta. Perchè Il numero di donne uccise ogni anno è quasi costante”. Ad affermarlo è la sezione savonese di “Italia in Comune” in relazione al femminicidio di Deborah Ballesio, avvenuto sabato notte, a Savona.
“Sono vittime della visione arcaica del rapporto di genere ancora diffusa tra gli uomini, – hanno proseguito. – La violenza di genere è uno dei meccanismi sociali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini. Uomini che non capiscono e soprattutto non accettano che le donne siano libere e possano autodeterminarsi. Uomini che si rituffano nella cultura del delitto d’onore, scomparso dal codice penale nel 1981 e del possesso patriarcale”.
“Incredibilmente il tasso di omicidi dovuto alla criminalità è molto diminuito negli ultimi 25 anni. Gli omicidi in famiglia no. Non si può quindi più rinviare la decisione di mettere in campo risorse specifiche destinate alla prevenzione dei femminicidi. Risorse e non leggi pretestuose. Già da tempo le associazioni impegnate nella lotta alla violenza contro le donne non chiedono leggi speciali, ma l’applicazione delle normative esistenti”.
“In cima a tutto va garantita la protezione delle donne che hanno il coraggio di denunciare e il finanziamento di strutture in cui possano essere accolte e aiutate. E vanno trovati strumenti efficaci di prevenzione anche per quelle che hanno ancora troppa paura per esporsi. Da ultimo, occorre che gli uomini, nella società, nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine prendano le distanze da questa cultura del possesso e siano esplicitamente a fianco delle donne nell’affermare la loro dignità e la loro autonomia”.
“Italia in Comune esprime la propria vicinanza ed il proprio cordoglio alla famiglia di Deborah Ballesio e si augura che il colpevole venga al più presto giudicato per il suo atroce crimine”, hanno concluso.