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Modifiche alla viabilità in centro, trasporto pubblico e parcheggi di prossimità: ecco il nuovo Piano del Mobilità per Savona

"Una bozza progettuale nata dal basso... Pendolari, autisti di bus e taxi, oltre ai vigili urbani"

traffico savona
Foto d'archivio

Savona ha un suo Piano del Traffico approvato nel 2014 che, personalmente, ritengo non adeguato. Quest’ultimo, come assunto principale, prevede di usare via Paleocapa come asse viario primario (linea di forza) sul quale far transitare gli autobus snodati di 18 metri ogni 5 minuti. Da parecchio tempo, ancora prima di ottenere la delega al traffico e già da quando ero consigliere di minoranza, mi sono dedicato allo studio di questa questione. Una proposta di Piano del Traffico è sulla mia scrivania da moltissimi mesi e comprende anche il disegno delle nuove linee del trasporto pubblico locale pensate proprio nell’ottica di rilanciare ed incentivare l’uso delle “corriere” di antica memoria”.

Parole del vice sindaco e assessore alla viabilità di Savona Massimo Arecco, che parla del piano del traffico e della mobilità a margine della giornata dedicata al futuro di Tpl Linea.

“A parte alcune questioni di ordine strettamente tecnico avanzate da parte di qualcuno all’interno dell’amministrazione, questa proposta è in qualche modo ritenuta troppo “nazional popolare”, nel senso che non è “griffata” da esperti del settore. Ci tengo a precisare ed a far sapere ai savonesi che, come assessore al traffico dispongo di risorse molto limitate, per cui, anche volendolo, avrei difficoltà ad avvalermi di professionisti a cui conferire un incarico adeguatamente retribuito. Detto ciò, le vorrei ricordare che il Piano del Traffico (PUMT) attualmente in vigore costò a noi cittadini circa 120.000 euro e fu sicuramente redatto da seri professionisti che, però, alla prova dei fatti, hanno dimostrato di non avere compreso appieno le singole problematiche cittadine” precisa Arecco.

“Sarebbe sufficiente chiedere aiuto a chi quotidianamente affronta il traffico cittadino, per ricevere suggerimenti utili per affrontare l’argomento: penso ai pendolari, agli autisti di autobus e taxi, ai vigili urbani”.

“Il Piano del Traffico lo dobbiamo “fare in casa nostra” altrimenti rischia di rimanere un puro esercizio accademico. La bozza di Piano del Traffico che ho predisposto è frutto di osservazioni, idee, critiche e quant’altro sia stato nel tempo proposto da coloro che si sono interessati a vario titolo del problema. Una sorta di progetto partecipato, “redatto partendo dal basso”. Ovviamente, fornire una risposta a tutti i problemi cittadini è impresa ardua e ci sarà qualcuno che non sarà soddisfatto, ma credo che quanto predisposto costituisca un buon punto di partenza sul quale sviluppare ulteriori e definitivi ragionamenti”.

“A questo punto, la bozza, divenuta una filosofia del come vogliamo trasformare la nostra città dal punto di vista della viabilità, potrà essere consegnato ad un pool di esperti, da retribuire correttamente, per i quali dovranno essere reperiti i fondi necessari, i quali avranno il compito di trasformarlo in un progetto definitivo”.

Entrando nel merito del nuovo piano: “E’ sicuramente una visione di mobilità cittadina diversa da quella attuale. I tre punti principali, che assolutamente vanno sincronizzati, puntano a ridurre il flusso di auto che attraversa la città e sono: il cambiamento della viabilità del centro, l’attivazione delle nuove linee del trasporto pubblico, la creazione di parcheggi di prossimità, o di cintura. Ad oggi conosciamo dettagliatamente ed in maniera sufficiente aggiornata i numeri relativi alla quantità di mezzi che, quotidianamente, entrano, escono e attraversano la città. I valori sono “impressionanti”. A mio personale parere, spendere ulteriori denari per rifare, o rivedere, i conteggi dei flussi di traffico non condurrebbe a risultati utili” sottolinea Arecco.

“I numeri a disposizione sono sufficienti per dimostrare che il mezzo pubblico è sotto dimensionato. Ciò deriva dalla limitatezza, dalla inadeguatezza e dalla insufficienza del servizio offerto, rispetto al potenziale numero dei fruitori del servizio. Ed è proprio in questi numeri che dobbiamo andare a “pescare” nuovi utenti, e quindi nuovi introiti, per TPL”.

“Si è pensato di creare un percorso anulare attorno al centro della città dedicato alla viabilità principale, che prevede la presenza della corsia riservata agli autobus e che “tocca” la stragrande maggioranza dei luoghi pubblici di maggior importanza e frequentazione (i cosiddetti punti attrattivi della città). Anche le fermate sono state pensate per essere più vicine e comode rispetto a tali luoghi”.

“Le nuove linee sono state create in modo da collegare direttamente tutti i quartieri periferici con il centro città e l’ospedale. La razionalizzazione e ottimizzazione dei percorsi dovrebbe permettere trasferimenti in tempi accettabili, senza alcun cambio di autobus e quindi rendere più convenienti l’uso del mezzo pubblico rispetto al mezzo privato”.

“E’ previsto il potenziamento del collegamento con la zona artigianale Paip e il Campus Universitario, in quanto anche tale settore della città è interessato da un considerevole afflusso di persone, dovuto, per esempio, alla presenza del Centro per l’Impiego, della Scuola Edile e di una piscina. Una parte del centro città, in particolare Piazza Mameli e il tratto di Via Paleocapa compreso tra via XX Settembre e Via Manzoni, verrebbe chiusa al traffico, in maniera tale da creare un unico percorso pedonale da Piazza del Popolo al Prolungamento”.

“Le restanti vie del centro verrebbero trasformate in “zone a 30” con posteggi per residenti (come si cercherà di fare anche negli altri quartieri della città), per disabili, carico scarico merci, oltre a varie e diffuse aree sparse di sosta breve per permettere a chiunque di fare comodamente gli acquisti nei tanti negozi del centro. Sono state individuate delle aree per i parcheggi di prossimità a pagamento, oltre a quelle già esistenti, collocate comunque vicino al centro. Sono state fatte richieste di aggiunte al progetto dell’Aurelia Bis, tema sul quale, però, ad oggi vi sono ancora molte problematicità. E’ stato affrontato il problema dell’accesso al porto dei mezzi pesanti, inserendo la proposta di utilizzo della linea ferroviaria che da Parco Doria conduce al Porto. Tale proposta dovrà essere ovviamente valutata in accordo con l’Autorità di Sistema portuale anche in funzione delle necessità della piattaforma Maersk”.

E ancora: “Nelle aree periferiche, soprattutto lungo il litorale, si è previsto l’incremento dei parcheggi, inserendo la previsione di parcheggi pubblici come richiesta di oneri urbanistici a carico dei privati interessati a sviluppare operazioni immobiliari.

“Sono stati individuati dei percorsi ciclo-pedonali, sufficientemente comodi e continui in ampie porzioni della città”.

“Si è altresì “futuristicamente” pensato a mezzi di risalita per le zone alte della città”.

“Ovviamente, una parte delle proposte formulate richiederanno molto tempo prima di essere finanziate e realizzate. La gran parte della struttura viabilistica di base, invece, si potrebbe imbastire in tempi molto rapidi e con investimenti contenuti e realistici” conclude il vice sindaco savonese.

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