Cisano sul Neva. Non era una festa ma la “Notte del Bitume” che ha riempito la sala Gollo di Cisano sul Neva. Popolazione, autorità, sindaci, vicesindaci, assessori di Ceriale, Cisano sul Neva, Zuccarello, Caprauna, Nasino, Albenga, Ortovero, hanno partecipato attivamente all’incontro, moderato dal giornalista Mario Molinari con interventi del giurista ambientale Marco Grondacci e di Maurizio Loschi di Medicina Democratica.
E’ stato solo il primo di una serie di incontri dove gli abitanti, preoccupati per le emissioni attuali e per il futuro ampliamento dell’impianto di bitume a Zuccarello, hanno potuto fare domande a professionisti accreditati, con una lunga esperienza e soprattutto super partes.
“Un momento di partecipazione molto importante per noi” dicono gli organizzatori “non ci aspettavamo così tanta gente, vuol dire che il problema ha toccato la qualità della loro vita quotidiana, che il momento di dire basta è arrivato. Tutto questo ci fa capire che abbiamo ragione e quindi continueremo a cercare, in sinergia con le istituzioni una soluzione.”
Un gruppo di lavoro di cittadini comuni che ha creato un “hub” di ricerca e di condivisione dati per capire come fermare l’inquinamento e salvare la Val Neva e Pennavaire dove abitano, dove hanno investito in attività agricole e turistiche, dove lavorano e dove vivono con le loro famiglie. Sulla loro pagina Facebook “La Grande Puzza e non solo” pubblicano di volta in volta i risultati delle loro ricerche e presto anche il video integrale della serata, che sarà parte di un documentario in produzione su questa storia.
“Un problema che va oltre il disagio odorigeno che ci affligge da tre anni. Questo ormai l’abbiamo capito studiando a fondo i documenti pubblici della stessa azienda, che dichiara livelli di emissioni molto alti e che ha comunque ricevuto l’approvazione della Regione Liguria per l’ampliamento senza ulteriori verifiche. Non vogliamo che fra dieci anni i nostri figli ci chiedano perchè non abbiamo fatto niente, pur sapendo a che rischi si andava incontro con questo tipo di impianto, considerato insalubre dal Ministero e localizzato in un’area con vincoli ambientali e vicino al torrente Neva che sfocia nel Centa…”.
Il prossimo incontro sarà organizzato molto presto perché questi abitanti vogliono solo poter riaprire le loro finestre e respirare a pieni polmoni tranquilli e felici di essere in Liguria.