Tentato omicidio

Colpì con 17 coltellate il rivale in amore a Loano: condannato a 10 anni

Secondo l'accusa non accettava che l'ex moglie avesse una nuova storia e aveva aggredito il nuovo compagno della donna ferendolo gravamente

tribunale savona

Loano. Ad ottobre scorso era finito in manette con l’accusa di aver colpito con diciassette coltellate il nuovo compagno della sua ex moglie, un marocchino di 63 anni, ferendolo gravemente. Per questa violenta aggressione, che era avvenuta nella zona della stazione di Loano, un pizzaiolo egiziano di 54 anni, Habib Saher, stamattina è stato condannato a dieci anni di reclusione per tentato omicidio con il rito abbreviato celebrato davanti al giudice Fiorenza Giorgi.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la vittima, di professione ambulante, era il nuovo compagno dell’ex moglie dell’egiziano, un’italiana insieme alla quale il pizzaiolo aveva avuto tre figli. Dopo la separazione, avvenuta l’estate scorsa, la donna aveva iniziato a frequentare il 63enne, ma l’ex marito non aveva preso bene la decisione e per questo avrebbe tentato di “regolare i conti” uccidendolo.

La violenta aggressione si era verificata intorno alle 21.30 nei pressi della stazione di Loano dove il pizzaiolo aveva colpito diciassette volte il rivale, con un coltello lungo circa 40 centimetri, al volto, sul collo e alla testa (un fendente aveva reciso un orecchio della vittima). Dopo l’aggressione, l’egiziano era fuggito a bordo di una Peugeot ed era stato fermato al termine di una breve “caccia all’uomo” dai carabinieri del nucleo operativo di Alassio che avevano aiutato i colleghi della compagnia di Albenga a posizionare diversi posti di blocco lungo la via Aurelia.

Davanti al gip, in sede di convalida di arresto, lo straniero aveva spiegato di aver incontrato per caso il suo rivale in amore (di cui aveva ammesso di essere stato geloso per la sua relazione con la ex moglie) e di aver avuto con sè un coltello perché in passato aveva subito delle minacce e quindi non si sentiva sicuro. Quanto all’aggressione, il pizzaiolo ha detto di aver colpito la vittima perché spaventato dopo che lui aveva fatto il gesto di prendere qualcosa dalla giacca. “Poi ho avuto un momento di black out, ho perso la testa e ho continuato a colpirlo” avrebbe concluso il marocchino.

Il marocchino vittima dell’aggressione, che era stato immediatamente soccorso, era rimasto a lungo ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Fortunatamente le sue condizioni erano migliorate e l’uomo si era ripreso (sul suo corpo sono rimasti però evidenti segni di quanto successo).

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