Visita guidata

Albisola Superiore, itinerario artistico e storico alla scoperta della città e delle sue tradizioni fotogallery

Esperienza conciliante storia, arte e attualità attraverso gli scavi romani, la chiesetta romanica, la Chiesa di san Nicolò e la villa Gavotti

Albisola Superiore. Questa mattina si è tenuta “Tra storia, arte e religione: alla scoperta di Albisola Superiore”, la visita guidata lungo le vie e i monumenti che hanno segnato la storia di Albisola. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Lino Berzoini, in occasione del Festival della maiolica e hanno partecipato in numerosi, non soltanto residenti.

I luoghi toccati dall’itinerario artistico sono stati gli scavi dell’antica villa romana Alba Docilia, un tempo residenza e “mansio”, ovvero dimora privata, ma anche rifugio per ospiti; la chiesetta romanica di San Pietro costruita intorno al 1100 (nei pressi della stazione ferroviaria odierna), la Chiesa di san Nicolò, con il suo oratorio; il ponte romano di Albisola Superiore, la Villa Gavotti (solo dall’esterno) e il giardino e laboratorio della fabbrica di ceramica Pacetti.

Il percorso storico è stato seguito con interesse da numerose persone, che sono state trasportate in un viaggio fisico e immaginario tra l’epoca preromana e romana, gli anni 1000, 1600, 1800 e gli ultimi 50 anni del secolo scorso. La visita guidata si è realizzata attraverso una camminata culturale alla scoperta di una città ancora molto legata alle tradizioni (contadine e ceramiche), che merita di essere conosciuta in particolar modo per non perdere la consapevolezza del territorio in cui viviamo.

Attraverso questa esperienza conciliante storia, arte e attualità, molti adulti, anziani e giovani hanno potuto scoprire ciò che nascondono le pietre e le colonne visibili dalla stazione ferroviaria di Albisola Superiore, i possedimenti della famiglia papale Della Rovere, la villa Gavotti chiusa al pubblico (se non per occasioni particolari) e bisognosa di un restauro, i colori di alcune residenze nel centro della città, la singolare storia del santo patrono san Nicolò, ma anche il laboratorio ancora attivo della fabbrica Pacetti, che accoglie i ceramisti e le loro creazioni artistiche in divenire.

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