Caro Maestro,
dopo tanticchia di tempo finalmente attraccai in Sicilia.
Mi sono fatta pirsuasa già nella travirsata che non sarebbe stato un viaggio comu gli altri.
Dietro alla panza di quella navi ci arritrovai una umanità colorata, vociante, leggiera.
Fimmine bedde come fiori esotici, picciotteddi nivuri come sicce con l’occhi di omini fatti, viddrani baffuti con lo sguardo da picciriddi.
E poi noi, totalmente estranei e fuori posto: una donna, una adolescente e un bambino. Così nordici, così tecnologici, così freddi.
Ma la sua isola, Maestro mio, ha iniziato immediatamente a insinuare la sua malia.
E quest’aria dolce, sensuale, fiorita e speziata ci ha sciolto il sangue e aperto il respiro.
Tra Scilla e Cariddi, il mostro lascia il posto alla ninfa.
Ci ha ammorbidito le membra e rilassato la lingua.
E ci ha smorcato un pittito lupigno.
Resista, Maestro.
“Rosso Pistacchio” è la rubrica di Marzia Pistacchio, che ama definirsi “una truccatrice struccata”. Ogni martedì uno spazio al femminile dal taglio volutamente “leggero” in cui parlare a 360 gradi di tutto ciò che ruota intorno alle donne. In salsa savonese, naturalmente. Clicca qui per leggere tutti gli articoli