Riflessioni forti

Stoccata di Ripamonti (Lega) su elezioni 2019 e cdx: “Fatto il nostro, Forza Italia no. È il momento di riflettere” 

“Alassio e Imperia nel 2018, Finale, Pietra e Albenga nel 2019: i ‘transfughi’ di FI hanno compromesso i risultati”

Ripamonti Vaccarezza doppia

Albenga. “La Lega ha fatto la Lega e continuerà a farlo. Forza Italia è stata poco Forza Italia. E se a noi viene riconosciuta una visione tendente al futuro e ad altri no, è giusto riflettere”. Firmato Paolo Ripamonti, senatore savonese e uomo forte della Lega.

Si forma una crepa (le prime avvisaglie in campagna elettorale), che pian piano diventa una frattura (sconfitta alle amministrative 2019 a Pietra Ligure, Finale Ligure e Albenga) e si allarga velocemente diventando talmente grande da rischiare seriamente di far crollare l’intera struttura (post elezioni).

È la metafora di ciò che sta accadendo a quello che per anni è stato il centrodestra per antonomasia (Lega e Forza Italia) e che oggi, a 48 ore dal ballottaggio ingauno che ha sancito la fine della amministrative 2019, sembra venire letteralmente “sotterrato” (forse destinato al dimenticatoio?) dalle parole di Ripamonti che, nella più classica analisi post voto, non ha risparmiato considerazioni forti sull’alleato forzista (che a giudicare dai toni, a breve potrebbe definirsi anche “ex”).

“Nell’immediatezza del risultato elettorale di Albenga, ho fornito la mia analisi post voto attraverso un post su Facebook: ho guardato in ‘casa mia’, senza rimproverare nulla a nessuno e prendendomi le responsabilità. Sia chiaro, forse sono stato frainteso, non si è trattato di un mea culpa in relazione a strategie sbagliate o simili, ma il semplice dispiacere di una persona che, con altre, in primis il segretario provinciale Roberto Sasso Del Verme, ha dato tutto in questa tornata elettorale e si è ritrovato sconfitto per un ‘pugno’ di voti, dopo aver stravinto al primo turno”.

“Quando perdi per soli 256 voti, mentre al primo turno eri avanti di oltre 500, diventa anche difficile capire i motivi. Ma una cosa è chiara: al ballottaggio il centrosinistra ha vinto ottenendo meno preferenze di quelle incassate dal centrodestra al primo turno. Non è stato un voto ‘contro’ di noi. Purtroppo, buona parte dei nostri elettori semplicemente non è tornata a votare al secondo turno”, ha esordito Ripamonti.

Ma è entrando nello specifico dell’analisi del voto, non solo albenganese, bensì provinciale, anche in relazione a quanto accaduto lo scorso anno, che i nodi, a giudicare dalle sue parole quasi insormontabili, arrivano al pettine.

L’anno scorso abbiamo perso ad Alassio e Imperia, quest’anno a Pietra Ligure, Finale Ligure e Albenga. L’analisi parte dal minimo comune denominatore che ha sancito i risultati elettorali in queste realtà: i ‘transfughi’ di Forza Italia o ex Pdl che dir si voglia che hanno compromesso gli esiti, inserendosi in altre liste e addirittura appoggiando la sinistra come al ballottaggio ingauno: una cosa incredibile, che fa riflettere”.

“Ad Albenga, tra europee e amministrative, la Lega ha fatto ciò che andava fatto e con un ottimo risultato a mio avviso. Mi chiedo se la pensino allo stesso modo in Forza Italia, la cui lista si è fermata al 9% delle preferenze. Il nostro destino è chiaro: noi siamo la Lega e abbiamo un leader che si chiama Matteo Salvini. É quello che succede intorno a noi ad essere poco chiaro e questo impone delle riflessioni”.

“E fa sorridere pensare di venire tirati in ballo nel ‘rimpallo’ della sconfitta da chi ha una posizione dominante in Fi (chiaro il riferimento a Vaccarezza) e sentir dire che ‘forse Calleri ha fatto troppo il Salvini’. No, diciamo le cose come stanno: Forza Italia ha fatto poco Forza Italia”, ha aggiunto Ripamonti.

E se si pensa che a livello nazionale la Lega è alleata con il Movimento 5 Stelle al Governo, e Salvini non ha mai nascosto una scarsa “nostalgia del passato” (i rapporti con Berlusconi), mentre a livello regionale l’alleanza resiste ma con un Toti che sembrerebbe pronto alla scissione da Forza Italia ma non dalla Lega, pare davvero legittimo pensare ad un nuovo ridisegno del centrodestra, se non proprio a livello nazionale, quantomeno in termini di politica ligure.

Infine, un pensiero da parte di Ripamonti, sulla querelle che ha visto coinvolti anche Roberto Tomatis (consigliere di minoranza ad Albenga eletto con la lista “Lega”) e il segretario provinciale Sasso Del Verme: “Non condivido i toni utilizzati da Tomatis e non ho nulla da rimproverare a Sasso, ma allo stesso tempo tutte le considerazioni vanno ascoltate a analizzate. Ad Albenga abbiamo perso davvero per uno scarto minimo, ma solo gli stupidi non accettano la volontà dei cittadini: Albenga ha deciso di non essere infilata in un ‘corridoio governativo’ e lo ha fatto legittimamente”.

“Ma a prescindere da questo e dallo schieramento, resto un senatore del territorio e sono a disposizione di tutti i sindaci, compresi quelli di centrosinistra ovviamente. Sarebbe auspicabile un coordinamento di primi cittadini che smettano di fare capo a questa Forza Italia”, ha concluso al vetriolo Ripamonti.

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