Fase di stallo

Savona Fbc, trattativa-cessione: il gruppo acquirente chiarisce la sua posizione

La cordata milanese, rappresentata da Roberto Patrassi (ex dirigente del Milan) e dai legali Sergi e Bignami Suardi, ha esposto le sue intenzioni. La trattativa è in fase di stasi. La proprietà temporeggia, mentre i tifosi spingono alla cessione

Savona. Si è tenuto quest’oggi, presso la sala conferenze del Mare Hotel di Savona, l’incontro pubblico con i rappresentanti del gruppo imprenditoriale intenzionato ad acquistare il Savona Fbc. Premessa d’obbligo; non essendo presente la controparte, vengono riportati i fatti esposti dalla parte in causa.

In breve, la cronistoria della trattativa. Lo scorso 9 maggio è stata data la disponibilità della cessione e il gruppo milanese, capeggiato da Roberto Patrassi, ha formalizzato il 30 la richiesta di acquisizione per il 100% delle quote.

Il 31 maggio il presidente Cavaliere ha chiesto di precisare l’impegno degli acquirenti, con ultimatum al 5 giugno.

Domenica 2 giugno Patrassi ha dato garanzie per 1 milione con carico degli oneri, ovvero il pagamento degli stipendi arretrati più i debiti rimanenti della precedente gestione Dellepiane (ndr, circa 990mila euro, secondo quanto riportato a bilancio il 30 giugno 2018).

Un paio di giorni dopo sarebbe giunta la risposta di Cavaliere su come valorizzare gli aspetti della società, a suo dire “senza debiti né crediti”. Il giorno seguente gli acquirenti garantiscono una somma di ripiano tra i 150 e 200 mila euro.

La sera di mercoledì 5 Cavaliere e il Ds  Sciutto telefonano, ritenendno la cifra insufficiente e, a detta degli interlocutori, “sparano alto”. Il giorno seguente dichiarano che “non è sufficiente a garantire alla proprietà attuale gli oneri”.

Il 7 giugno gli acquirenti fissano mercoledì 12 giugno come termine finale della trattativa. Lunedì 10 l’avvocato Sergi chiama Cavaliere per comunicare la propria disponibilità entro sera, ma non arrivano risposte.

Il 12 la cordata convoca la conferenza stampa; Il Savona Fbc lo stesso giorno risponde con il comunicato che smentisce la trattativa.

La trattativa al momento è sospesa. Gli acquirenti sperano di incontrare nei giorni a venire il sindaco Caprioglio e l’assessore allo Sport Scaramuzza. Il termine ultimo è di due settimane, prima di formalizzare l’iscrizione al campionato.

A prendere per primo la parola è stato dunque l’avvocato Sergi, esponendo le varie fasi della trattativa e precisando quanto scritto sopra l’aspetto legato ai debiti:

“Il 30 giugno 2018, ultimo dato del bilancio pubblico annuale del Savona Calcio – cita,  si quantifica un debito pari a 989.422 euro, da suddividere tra banche, erario e fornitori.” 

A ruota libera Roberto Patrassi ha quindi enunciato quali potrebbero essere gli obiettivi a margine dell’eventuale nuovo progetto, ovvero: un ampliamento del settore giovanile, la valorizzazione dei giovani, il rifacimento in sintetico del manto del Bacigalupo, l’istituzione della squadra femminile e l’intenzione di riportare il Savona in Serie C.

In chiusura, l’avvocato Bignami Suardi ha dato una breve delucidazione sulle disponibilità e sull’identità della cordata:

“Rappresento una cordata di imprenditori molto seri, nonché grandi appassionati di calcio, impegnati in imprese nel settore della gestione e dell’efficentamento energetico di palazzi e del mercato immobiliare, per un fatturato annuo di 80-90 milioni.” – ha detto. 

A conferenza conclusa, infine, più di un tifoso biancoblù ha esternato disappunto verso l’attuale proprietà, auspicando nella riapertura del negoziato.

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