Savona. Il porto di Savona è il sesto in italia per inquinamento da SOx (ossia l’ossido di zolfo) emesso da navi da crociera. Lo rivela il comitato “Cittadini per l’aria” che ha rilanciato i dati forniti dal report di “Transport & Environment”, la federazione europea che raccoglie le ong che si occupano dei temi del trasporto e dell’inquinamento.
Secondo lo studio, le cifre a livello europeo parlano di 62 mila tonnellate di ossidi di zolfo, 155 mila tonnellate di ossidi di azoto, 10 mila tonnellate di polveri sottili e più di 10 tonnellate di CO2. Per far comprendere le proporzioni, il report paragona per esempio le emissioni di 172 navi a quelle di 23 milioni di automobili.
Il porto di Savona, come detto, si colloca al sesto posto della classifica italiana (e al ventesimo di quella generale) alle spalle di Venezia (prima), Civitavecchia, Napoli, Genova e La Spezia con oltre 9 mila tonnellate di SOx nel 2017.
A livello europeo Savona è al ventesimo posto, con 10 navi, 1.849 ore di permanenza in porto, 9.018 chili di SOx emessi. Nella città della Torretta sono 33.813 i veicoli leggeri registrati, che provocano un’emissione di 412 chili di ossido di zolfo in atmosfera. Un rapporto di 21,9, andandolo a paragonare con quello delle navi da crociera. Un impatto superiore addirittura a quello di Venezia, dove i giganti del mare pesano per 20,21 punti, e superiore anche a quello di molti altri porti che occupano posizioni più alte della classifica.

L’inquinamento è già in discesa secondo un’indagine della commissione europea pubblicata nel 2018 e le misure obbligatorie a cui dovranno sottostare gli armatori a partire dal 2020 (ridurre il tenore di zolfo nel carburante a 0,5 per cento), contribuirà a ridurre questo impatto.
Qui il report completo.