Albisola Superiore. Lo avevamo scritto che questo derby sarebbe stato vietato ai deboli di cuore. E cosi è stato. Due squadre che hanno messo in campo tutta la loro “rivalry”, una partita dura, fisica, ma corretta, sia in campo che fuori.
I tifosi rumorosamente ad incitare la propria squadra ed i propri giocatori senza insultarsi l’un l’altro, cosa rara di questi tempi. Una bella immagine per questo sport e per questo movimento su cui qualcuno, leggasi Coni, dovrebbe riflettere.
Le premesse per una grande partita c’erano tutte. Entrambe le compagini sono piene di talento e classe, fisicità e potenza, agilità e velocità. Il pubblico ha risposto alla grande: oltre trecento le persone sugli spalti, in una giornata soleggiata. I tifosi dei Pirates sono stati il decimo uomo in campo, con un tifo infernale e costante ad incoraggiare i propri giocatori per tutto il match. Nutrita la presenza della Academy Pirates con i “mini-pirati” accompagnati dai genitori a tifare i propri beniamini.
Sorteggio. Vincono i Pirates che decidono di avere la palla in mano nel secondo tempo. Partono i Predatori. The Black Wall dà subito il buongiorno alla offense tigullina. Punt. Ripartono i Pirati sulle loro 10 yds, complice un fallo. Anche la D arancione fa capire ai Pirati che non sono venuti a fare le comparse. Punt molto brutto, complice anche il vento, che mette i tigullini sulle 20 yds dei Pirati. Ma ancora una volta, il muro difensivo è invalicabile. Altre azioni inefficaci poi c’è una prima svolta. Buon drive tigullino. Il #18 Malabruzzi rompe un paio di placcaggi e si invola solitario in meta. Mentre il# 17 Iki Aboullaye tenta il recupero in corsa, viene colpito dal lato cieco, con un blocco contro flusso. L’arbitro ravvede un targeting (fallo molto grave, un placcaggio portato con il casco verso la testa-collo del giocatore avversario). Meta annullata ed espulsione del giocatore reo del fallo, il #10 Nicolini. Niente da fare. Altro punt.
Momento favorevole ai Predatori. I Pirates, che devono sempre ripartire in territorio negativo, agevolano il compito della difesa arancione che diventa protagonista del match. Sack dal lato cieco sul #1 Federico Burato che perde palla. Palla prontamente recuperata e portata in meta dal #42 Romeo. Il calcio di trasformazione esce. Pirates 0 Predatori 6.
I Pirati non si abbattono alle prime difficoltà. Con pazienza aspettano l’occasione buona per riprendere in mano la partita. Mancano una paio di minuti al riposo ed il quarterback #1 Federico Burato inizia un drive sulle proprie 20 yds che, con due spettacolari ricezioni del #81 Giulio Prosetti, Mvp della partita, portano i Pirati in endzone. La trasformazione del #2 Stefano Raffaelli sigla il vantaggio ponentino. Pirates 7 Predatori 6.
Secondo tempo. Si ricomincia con i Pirati in attacco. Le difese annullano costantemente gli attacchi. Ma al punt dei tigullini risponde presente il pirata #22 Ben Haj Hassine che, con un ritorno spettacolare, porta i suoi a ridosso della endzone avversaria fermato, a sole 5 yds dalla meta, da un provvidenziale recupero di un giocatore tigullino. La difesa arancione fa buona guardia, complice anche una offside in attacco pirata. Si va al field goal. Il #2 Stefano Raffaelli non sbaglia. I Pirati aumentano il vantaggio. Pirates 10 Predatori 6.
La partita resta comunque in equilibrio. Quando si ha la sensazione che una squadra possa prevalere sull’altra , accade immediatamente il contrario. Dopo un punt tigullino, i Pirati ripartono sulle proprie 20 yds. Qui il #1 Federico Burato viene intercettato dal giocatore arancione che riporta l’ovale in red zone. Sembra fatta per i Predatori. Ma ancora una volta la D pirata mette in chiaro il suo predominio. Il #5 Vittorio Grandis intercetta il quarterback avversario, riconsegnando la palla alla sua offense. Ripartono i Pirates. Buon drive che viene però vanificato da una serie di falli. Il #1 Federico Burato forza il gioco ma viene nuovamente intercettato dal giocatore tigullino. Buona posizione di campo dei Predatori che si ritrovano nella metà campo avversaria. Buon drive chiuso in meta dal #18 Malabruzzi con una corsa di una decina di yards. Il calcio viene bloccato. Pirates 10 Predatori 12.
Ed ecco il capolavoro. Drive Pirates. Partenza dalle proprie 20 yds. La sintonia tra i ricevitori ed il quarterback #1 Federico Burato è esemplare. Un drive di 70 yds, tra corse e lanci, con le ricezioni di Prosetti, Segrini (under 19) e Parodi, portano i Pirates in meta, a due minuti dalla fine, sempre con un lancio millimetrico sul #81 Giulio Prosetti. Esplode la tribuna biancoblù. Raffaelli non sbaglia. Pirates 17 Predatori 10.
I tigullini hanno ora meno di due minuti per ribaltare il risultato. Devono necessariamente segnare per recuperare lo svantaggio. Ma non sarà cosi. The Black Wall mette la parola fine, chiudendo ogni varco e riconsegnando la palla al suo attacco. La offense pirata si inginocchia. Triplice fischio, fine match.
Defibrillazione per tutti. Una grande partita, giocata con intensità da entrambe le squadre. I Pirates hanno vinto meritatamente, mettendo in mostra un gioco sui lanci che fino a ieri aveva latitato. Un’arma in più per i playoff. La solita gigantesca, monumentale difesa, che ha concesso solo il minimo agli avversari (1 td), avendo comunque davanti una squadra con l’attacco tra i più prolifici in Italia.
Ora testa ai Briganti Napoli, squadra fisica e esperta. Appuntamento per domenica 16 giugno, quando i Pirates saranno ospiti dei Briganti.