Sentenza "pilota"

Multato dall’autovelox sulla Sp 29, sanzione annullata: “E’ illegittima perché elevata dalla polizia provinciale di Imperia”

Il giudice di pace di Savona ha accolto il ricorso di un automobilista di Celle: un verdetto che apre la strada a centinaia di ricorsi

autovelox

Savona. Una sentenza “pilota” che potrebbe scatenare un vero e proprio terremoto in provincia di Savona: centinaia di multe per eccesso di velocità rilevate tramite l’autovelox della Sp 29 del Cadibona infatti potrebbero essere annullate perché elevate da un organo incompetente.

Il giudice di pace Giancarlo Gonan ha infatti accolto il ricorso presentato da un automobilista di Celle Ligure, T.M., assistito dall’avvocato Roberto Mordeglia, che nel giugno del 2018 aveva ricevuto una verbale per eccesso di velocità (viaggiava a 90 km/H dove il limite era di 70) rilevato il 17 aprile del 2018 dal dispositivo “T-Ex Speed” posizionato al chilometro 140+600 della Sp 29. Una sanzione che secondo il legale era illegittima visto che era stata verbalizzata dalla polizia provinciale di Imperia, in forza di una convenzione con palazzo Nervi.

Una procedura che l’avvocato Mordeglia ha giudicato scorretta alla luce dell’articolo 12 del Codice della Strada che, al primo comma, nell’individuare i soggetti legittimati all’espletamento dei servizi di polizia stradale fa riferimento ai “corpi e servizi di Polizia Provinciale, nell’ambito del territorio di competenza”. Di conseguenza, per il legale dell’automobilista, la sanzione doveva essere elevata da un organo della Provincia di Savona.

Tesi contestata da Palazzo Nervi che ha sostenuto la sussistenza della competenza territoriale della polizia provinciale di Imperia “prevista e ammessa dall’articolo 4 della Legge regionale 1-8-2008, numero, 31 sulla scorta del fatto che le province di Imperia e Savona erano formalmente associate”. Argomentazione che l’avvocato Mordeglia ha contestato appellandosi al principio della gerarchia delle fonti secondo cui le norme regionali non possono essere equiparate a quelle statali, non potendo le prime modificare o derogare le seconde.

Osservazioni che sono state pienamente accolte dal giudice di pace che, nei giorni scorsi, ha depositato la sentenza che sembra essere destinata ad aprire le porte a centinaia di ricorsi basati sullo stesso principio.

“Il codice della strada è fonte normativa di primo grado e prevede che l’espletamento dei servizi di polizia stradale spetti ‘ai corpi e ai servizi di polizia provinciale nell’ambito del territorio di competenza'”, con ciò si esclude che la polizia provinciale di Imperia, pur operando in un ambito associativo tra le provincie di Savona e di Imperia, possa ritenersi autorizzata, sia pure in forza dell’invocata disposizione della legge regionale, a travalicare la propria competenza territoriale al di fuori dell’ente di appartenenza, atteso che nell’ambito della gerarchia delle fonti non vi è, né potrebbe esservi, equiparazione alcuna tra le norme regionali e quelle statali” si legge nel provvedimento firmato dal giudice di pace Gonon.

“La polizia provinciale di Imperia ha operato al di fuori della propria competenza territoriale. Non si può che concludere per l’illegittimità dell’accertamento di cui al verbale impugnato in quanto effettuato da organo incompetente” conclude la sentenza.

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