Cairo Montenotte. “Tra una stagione come giocatore, due da dirigente e sei da tifoso è stato un lungo percorso con questa piazza, degna di categorie più alte, che mi ha portato molte gioie e molti dolori che mi porterò sempre con me”, afferma Michele Miraglia, annunciando così la fine del suo rapporto multiforme con la Rocchettese. Da dirigente, una stagione esaltante, la prima, che ha visto la squadra sfiorare i play off e una travagliata, quella di quest’anno, culminata con una salvezza all’ultimo respiro nel play out contro la Nolese.
“Le motivazioni che mi hanno portato a questo addio sono tante. Tengo a sottolineare che la crisi di risultati che ci ha colpito quest’anno non ha nulla a che fare con la mia decisione”, puntualizza, aggiungendo poi che “alcune divergenze con il resto della società sono uno dei motivi, ma con questo non voglio criticare nessuno, anzi, voglio ringraziare tutti per questi anni meravigliosi. Nell’ultimo periodo non mi sentivo più a casa come nelle ultime stagioni e a questi livelli, se manca la motivazione, non ha senso continuare”.
Ma questo addio non corrisponde a un abbandono del mondo del calcio: “Mi ritengo una persona ambiziosa e mi piacerebbe affrontare una lunga strada che, chissà, magari tra un paio d’anni mi porterà in categorie superiori”.
A questo proposito, le offerte non sono mancate e la scelta è ricaduta sull’Aurora: “Dopo le mie dimissioni, molte squadre della Val Bormida mi hanno chiamato, tra Promozione e Prima Categoria. Non dico i nomi per rispetto. Tuttavia, posso dire che, tra queste società , una mi ha colpito in positivo per il progetto e per la stima che ha dimostrato nei miei confronti. Questa squadra è l’Aurora: la mossa decisiva è stata fatta dal mister, Simone Adami, che mi ha convinto a sposare questa nuova realtà “.
In chiusura, un ulteriore ringraziamento al mondo rossoblù: “Vorrei ringraziare tutti i tifosi, i dirigenti e i giocatori che in questi anni hanno tifato e indossato la maglia della Rocchettese, perché senza di loro non ci sarebbe stato tutto. Il ringraziamento più sentito è per colui che ritengo mio fratello e che ha lavorato con me in tutti questi anni, Simone Ferrero, la persona che mi ha fatto conoscere questa realtà e sono sicuro che nelle sue mani la Rocchettese saprà rialzarsi”.