Per un pensiero altro

L’etica ittica

"Per un Pensiero Altro" è la rubrica filosofica di IVG: ogni mercoledì, partendo da frasi e citazioni, tracce per "itinerari alternativi"

Per un Pensiero Altro

“Chi ha comandato ai sessi di essere diversi, e non di alternarsi come le stagioni o di succedersi come il giorno e la notte?”. Il provocatorio interrogativo è stato posto da Jean Baudrillard, originale pensatore francese al quale si sono ispirati i fratelli (ora sorelle) Wachowski per la sceneggiatura della loro trilogia “Matrix”. In verità il filosofo ha declinato la loro proposta di collaborazione affermando che avevano travisato il suo pensiero, ma non è di questo che intendo parlarvi. La particolare natura della sessualità umana non è, evidentemente, conseguente alla volontà dell’essere umano. Per alcuni è una scelta del Creatore, per altri l’effetto del caso e della selezione naturale, per tutti un piacevolissimo anche se problematico rompicapo.

Al riguardo si sono espressi diversi pensatori delle due scuole. Lutero, per citare un esempio illustre, pare che affermasse che “La riproduzione del genere umano è una grande meraviglia e mistero. Se Dio mi avesse consultato in materia, gli avrei consigliato di continuare la generazione della specie modellandola dall’argilla, come è stato fatto per Adamo”. Poco sappiamo dei problemi del frate col sesso anche se la sua frequentazione di Satana nei cessi del monastero e le sue tecniche di salvazione dalla tentazione sono tanto inquietanti quanto conosciute, ma il problema della tentazione sessuale ha attraversato da ben prima la storia del pensiero cristiano, è nota la preghiera che Agostino innalzò al cielo: “Signore rendimi casto, ma non subito!”.

Anche filosofi prestigiosi del pensiero laico e, evidentemente, non cristiano hanno formulato interessanti riflessioni al riguardo, bastino le parole di Antonio Gramsci: “In principio era il verbo. No, in principio era il sesso”; ed ancora più recentemente può essere stimolante la considerazione di Milan Kundera: “Legare l’amore al sesso è stata una delle trovate più bizzarre del Creatore”. Per quale oscura ragione tutti gli intellettuali citati, siano credenti oppure atei, rimandino sempre al Creatore è argomento curioso e stimolante che, solo marginalmente, verrà affrontato di seguito.

A sostegno dell’orientamento più scientifico o pragmatico, non è così rilevante come lo definiamo, ci basti il contributo di F. W. Nietzsche: “Il sesso è una trappola della natura per evitare l’estinzione”. La questione che più mi interessa riguarda le implicazioni etiche che discendono proprio dal sesso ma, ovviamente, cercando di esaminarle con “un pensiero altro”. Il presupposto è: siamo mammiferi e ci riproduciamo per via sessuale, la cosa comporta la necessità di una coppia per l’atto procreativo e la conservazione della stessa per un periodo prolungato al fine di salvaguardare il procreato e, ribadisco, tutto questo non per nostra scelta, infatti, evidentemente, nessuno ha chiesto di essere anatomicamente organizzato in questo modo. Diviene quindi abbastanza complesso sostenere che quanto determinato non come giusto o sbagliato ma semplicemente come utile alla sopravvivenza della specie possa assurgere a categoria etica. Non è un caso che diverse culture nel tempo e nello spazio abbiano strutturato il “sistema famiglia” non necessariamente sul concetto di coppia chiusa.

Ci tengo a sottolineare che non si tratta di un giudizio di merito ma di una provocazione intellettuale non fine a se stessa, tesa a suggerire ipotesi di riflessione non blindate da un fondamento etico tutto da definire. Alla luce di queste premesse il concetto di naturale e di contro-natura è, quantomeno, discutibile; se tutto ciò che sorge spontaneo dalle dinamiche anatomiche e biologiche viene definito naturale, come è possibile che sia invece sanzionabile e perseguibile una pulsione altrettanto naturale ma non connessa con interessi di sistema che poco hanno a che vedere con la natura dell’uomo, sia che sia espressione di volontà divina (e forse a maggior ragione), sia che sia conseguenza di evoluzione. Insomma, se la natura ci avesse resi ovipari come i pesci, la femmin avrebbe depositato le uova in un sito adeguato alla loro tutela e non si sarebbe preoccupata del ruolo del maschio, allo stesso modo il “pescio”, una volta avvistate le uova, non si sarebbe interrogato intorno alla loro “mamma”, si sarebbe limitato ad inseminarle. Si potrebbe sostenere che, in tal caso, l’intera struttura etica della coppia, della famiglia, di come è bene o male amare, sarebbe stata sconvolta?

Che poi, in fondo, così come nessuno giudica i pesci per il loro comportamento, non sarebbe più semplice sospendere il giudizio e consentire a chiunque non arrechi danno ad altri di esprimere liberamente la propria natura almeno in ambito sessuale e relazionale? Che se un essere umano è naturale espressione di un’etica ittica (solo per citare una delle numerose opzioni riscontrate nella specie umana) è forse da giudicare in nome di una morale dominante i cui fondamenti sono omologantemente genito-statali?

Per un Pensiero Altro è la rubrica filosofica di IVG, a cura di Ferruccio Masci, in uscita ogni mercoledì.
Perchè non provare a consentirsi un “altro” punto di vista? Senza nessuna pretesa di sistematicità, ma con la massima onestà intellettuale, il curatore, che da sempre ricerca la libertà di pensiero, ogni settimana propone al lettore, partendo da frasi di autori e filosofi, “tracce per itinerari alternativi”. Per quanto sia possibile a chiunque, in quanto figlio del proprio pensiero.
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