Rosso pistacchio

Il sesso dei ciccioni

"Rosso Pistacchio" è la rubrica al femminile di IVG: ogni martedì si parla di donne con Marzia Pistacchio

Rosso Pistacchio

Luca e Sara avevano tutto sommato una bella vita. Un buon lavoro, una bella casa, genitori che li accudivano, il frigo sempre pieno, e tanti amici con i quali passare il tempo.
Amici che volevano loro un gran bene, amici con le loro stesse passioni, che non si vergognavano dell’aspetto ingombrante di quella coppia, amici che invidiavano spesso la devozione che uno aveva per l’altro, l’amore che li rendeva così premurosi, così appagati, così felici.
Ma anche gli amici più stretti, nelle sere in cui i giochi da tavolo erano interrotti dai baci affannati e senza respiro dei due ragazzi, silenziosamente si chiedevano: “Ma come faranno?”.

Perché Sara e Luca erano due pachidermi. Grassi e pingui come due enormi, strabordanti Buddha color mozzarella. Erano così ciccioni, così obesi, che erano spuntati rotoli e accumuli di adipe dove fisiologicamente non è previsto dalla Natura umana, così esageratamente tondi che la loro passeggiata quotidiana di salute, uno accanto all’altro, mano nella mano, da lontano, assomigliava alla camminata dondolante e sontuosa di due elefanti diretti alla prossima pozza d’acqua.
E si amavano. Si desideravano l’un l’altro come il fuoco desidera l’acqua per non divampare.

Ma gli amici avevano ragione. Luca e Sara vivevano l’amore soffocandosi la bocca di annaspanti baci, toccandosi disperati e desiderosi fino a dove le mani riuscivano ad arrivare, sbranandosi con gli occhi a vicenda, adoranti di ogni cellula di grasso del compagno, bramando lingue nelle pieghe, dita nelle fessure, morsi tra le carni.
Ma non ci riuscivano.
I tentativi di entrare uno dentro l’altro erano falliti tra l’umiliazione e le lacrime.

Da allora il sesso si consumava tra loro con un fiume profumato e sensuale di calde, emozionanti, travolgenti parole.
Uno davanti all’altro, pupille nelle pupille, labbra sulle labbra, soffiavano verso il compagno parole gonfie di carne, parole portatrici di passione, di sangue mescolato, di passione e di fuoco.

“Parlami”.
“Dimmelo”.
“Dimmelo ancora”.
E, grazie al potere traghettatore delle parole, il piacere di entrambi deflagrava senza ritegno e senza più alcuna distanza.
Luca e Sara erano felici, appagati. Sazi.

Dopo l’infarto di Luca, però, le cose cambiarono.
Li vedevi camminare mano nella mano, per la passeggiata di salute quotidiana, sempre meno pachidermi, sempre più esili, sempre più magri.
“Finalmente ora potranno” pensavano gli amici.
Ed era vero. Finalmente potevano.
Nella stessa stanza, nello stesso spazio, nello stesso letto, Luca e Sara potevano finalmente esser vicini. Nessuna distanza, nessuna piega di ciccia, nessun impedimento.
Pelle su pelle, seno su pelle, carne nella carne.

“Tutto qui?”
Quando Luca entrò dentro Sara lo pensarono entrambi.
Fu un lungo attimo di delusione e paura. Insoddisfazione. Terrore.
“Parlami”. Pupille nelle pupille.
“Dimmelo”. Labbra sulle labbra.
“Dimmelo ancora”.
E, grazie al potere traghettatore delle parole, il piacere di entrambi deflagrò ancora senza ritegno e senza più alcuna distanza.
Di nuovo. E di nuovo. E di nuovo. E di nuovo.

“Rosso Pistacchio” è la rubrica di Marzia Pistacchio, che ama definirsi “una truccatrice struccata”. Ogni martedì uno spazio al femminile dal taglio volutamente “leggero” in cui parlare a 360 gradi di tutto ciò che ruota intorno alle donne. In salsa savonese, naturalmente. Clicca qui per leggere tutti gli articoli

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