Ripartenza

El Shaarawy: la stagione del rilancio e l’obiettivo Euro 2020

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A detta di tutti gli addetti ai lavori, per Stephan El Shaarawy si è trattato della migliore stagione da quando indossa i colori giallorossi. L’hanno riconosciuto in primis i tifosi, che avrebbero voluto vederlo in campo sempre da titolare. Una stagione che, però, purtroppo per la Roma non è andata alla grande: prima l’esonero di Di Francesco, l’arrivo di Ranieri, e la qualificazione in Champions League che non è stata raggiunta. Adesso, con l’annuncio del nuovo tecnico Fonseca, la proprietà sta cercando di ricostruire, ma le ben note vicende legate all’addio di Francesco Totti rischiano di far saltare ancora di più il banco. Un’annata che sarà interessante seguire anche in ottica pronostici, visto che la Roma non incontra certo, almeno fino a questo punto, i favori dei bookmakers per un posto in Champions League.

El Shaarawy e la miglior stagione da quando indossa la maglia giallorossa

Nel corso dell’interessante intervista che è stata rilasciata da Stephan dopo il termine della stagione, l’attaccante della squadra giallorossa ha voluto sottolineare come, nel suo ultimo anno a Roma, sia davvero cresciuto tantissimo. Nel percorso triennale da quando è arrivato nella Capitale, l’ultima stagione è stata fondamentale per fare quello step a livello di maturità, sia calcistica che dal punto di vista prettamente mentale e psicologico. E con ogni probabilità è stata proprio questa volta a fare la differenza.

El Shaarawy, di origini egiziane (per via del padre) ma nato a Savona, ha riconosciuto di essere riuscito finalmente a trovare quell’elemento che nelle stagioni precedenti gli è sempre mancato, ovvero la continuità di rendimento. Tutti parlavano sempre di Stephan come di un ottimo attaccante, ma che non riusciva ad assicurare un rendimento continuo, altrimenti sarebbe stato un titolare fisso anche in Nazionale. Un’etichetta che El Shaarawy si è portato addosso per diverso tempo e che solamente da qualche mese si è tolto di dosso in modo definitivo, anche se poi si tratta di confermarlo stagione dopo stagione, lasciando parlare sempre il campo.

Come ha detto bene l’attaccante ex Milan durante l’intervista, le sue caratteristiche principali sono emerse sempre di più: dalla generosità nel portare il pressing e nel sovrapporsi, fino ad arrivare alle scorribande in contropiede e ad un aumento della capacità di finalizzazione. El Shaarawy è un calciatore particolarmente eclettico, che è in grado di assicurare un buon rendimento sia nella fase offensiva che in quella di copertura. Probabilmente la molla decisiva è arrivata dal fatto che si è sentito finalmente uno dei protagonisti all’interno del gruppo. Inoltre, ha certamente inciso anche il fatto di essere stato allenato da due tecnici, Di Francesco prima e Ranieri poi, che hanno fatto degli esterni alto un credo del proprio sistema di gioco. Quindi, le richieste a Stephan erano sempre le stesse, a partire dal fare la doppia fase e garantire una maggiore continuità a livello di produzione offensiva. Eppure, se doveste chiedere a El Shaarawy lui vi dirà che, in realtà, il suo stile di gioco è rimasto sempre lo stesso. In poche parole, è solamente riuscito a trovare quello che da tanto, troppo tempo cerava, ovvero maggiore lucidità e freddezza in area avversaria, ma anche un contributo più ampio a livello difensivo.

La stagione della Roma, secondo El Shaarawy, è stata ricca di insidie. Un anno negativo visto che nella squadra sono avvenuti diversi cambiamenti, che poi hanno toccato la guida tecnica e, infine, la società. E sono tutti aspetti che, alla fine dei conti, vanno ad incidere e non poco sul rendimento dei giocatori sul rettangolo di gioco. La prima parte della stagione è stata prodiga di buone prestazioni corali, ma avara di risultati e, in modo particolare, di gol. Inoltre, le lacune difensive sono emerse in tutta la loro drammaticità, portando a tutta una serie di errori che hanno vanificato anche delle ottime trame di gioco in fase offensiva. L’ex attaccante del Milan ha voluto mettere in evidenza quanto il percorso contro le cosiddette “piccole” sia fondamentale durante tutto l’arco del campionato ed è facilissimo notare come siano stati davvero troppi i punti persi per strada da parte della compagine giallorossa in tal senso. Concretezza e attenzione: sono questi i due fattori che hanno maggiormente inciso anche sull’esonero di Di Francesco. El Shaarawy è convinto che la Roma attuale abbia una rosa che possa combattere tranquillamente per un posto nella massima competizione europea, ma solo a patto di sistemare quei due aspetti che abbiamo appena citato.

Le proiezioni verso la prossima stagione

Il dilemma di tanti tifosi romanisti è relativo anche alla permanenza di Stephan. Dall’ultima intervista El Shaarawy ha parlato come se non vedesse l’ora di iniziare la nuova stagione permettere una bella pietra sopra questa annata negativa e ripartire da zero. Certo, nella mente, l’ex attaccante del Genoa, ha ancora una partita in modo particolare: si tratta della gara di ritorno contro il Porto, quella che avrebbe potuto assegnare la qualificazione. Il rammarico, in quell’occasione, è stato quello di non essere sceso in campo per dare una mano ai suoi compagni.

La Roma non ha alcuna intenzione di lasciar partire il “Faraone” e sta preparando un rinnovo del contratto a cifre molto alte. Il problema è che, ora come ora, El Shaarawy ha un accordo che scadrà nell’estate del 2020 e bisognerà sedersi al tavolo delle trattative il prima possibile. Sono numerose, infatti, le squadre che hanno bussato alla porta della squadra giallorossa per chiedere informazioni sul suo gioiello.

L’entourage del giocatore giallorosso, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbe fare richiesta alla Roma di un contratto da tre milioni di euro più bonus per quattro anni.  Undici reti nella scorsa stagione, El Shaarawy ha tanti estimatori anche all’estero: nello specifico, è lo Shanghai che vorrebbe fare pazzie per portarlo in Cina.

Il prossimo sarà l’anno che porterà verso Euro 2020 e, di conseguenza, El Shaarawy vuole giustamente valutare bene tutte le opzioni, dal momento che il suo obiettivo numero uno è quello di riprendersi la Nazionale di Mancini. E, per riuscire in tale intento, dovrà chiaramente giocare il maggior numero possibile di partite da titolare: accontentarsi, quindi, sarà una parola da escludere totalmente nel corso di questa estate di calciomercato che si preannuncia ricca di colpi di scena.

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