Bergeggi. Si sono conosciuti poco più di un anno fa, per caso, mentre correvano sui sentieri sopra Bergeggi. Ed ora due runner liguri, Annadora Sapia (sanremese di 27 anni) e Michal Rafinski (38 anni, genovese), hanno deciso, proprio come recita una canzone di Ben Harper (“I can change the world, with my own two legs”), di provare a cambiare il mondo partendo… dalle proprie gambe.
Un’impresa, la Grande Traversata delle Alpi – 15 giorni di cammino, 720 chilometri da percorrere, 48.000 metri di dislivello positivo complessivo – e un obbiettivo: raccogliere fondi destinati alla costruzione di un pozzo a Milola, in Tanzania. “L’acqua, risorsa per noi quasi scontata – dicono Annadora e Michal – per quelle persone significa Vita”.
I due sportivi e attivisti per una rete che si chiama “Run for find the Cure” – che unisce la passione per il running a molti progetti di solidarietà – hanno deciso di mettere in atto la loro campagna correndo niente poco di meno dell’intero arco alpino occidentale: Alpi Pennine, Grazie, Cozie, Marittime e Liguria. Su questo sito web si può contribuire con una cifra da 5 a 50 euro scegliendo come supportare una delle tappe elencate.
“Abbiamo deciso di correre su montagne che vogliamo scoprire e che in parte ci risuonano dentro familiari – raccontano i due runner – attraverseremo scorci meravigliosi dimenticati dal turismo di massa. Dalla fine degli anni ’70 centinaia di persone hanno percorso questi sentieri; noi saremo i primi a farlo in modalità trail running svelando i luoghi più misteriosi del “Selvaggio West delle Alpi”.
Milola, in Tanzania, è un piccolo villaggio di 4350 abitanti. I quattro pozzi esistenti non possono fornire acqua nella stagione secca, per questo i missionari della Compassione e gli abitanti del villaggio sottolineano la necessità di costruire un pozzo profondo 100 metri. Servirà alla popolazione, alla missione, alla scuola e all’ostello per i ragazzi. Degli 11 mila euro necessari, 10.000 arriveranno da I Run for Find The Cure e dalle donazioni, mentre i restanti 1.000 da un contributo degli abitanti del villaggio di Milola.”
Questo lo scopo. Ma dietro c’è molto. Preparazione, intanto. Sia Annadora sia Michal si allenano quotidianamente con allenamenti intensivi e con lunghe sessioni di corsa e camminata in montagna nei fine settimana.

“La preparazione va avanti da diversi mesi – dicono – quella di Annadora, complice il fatto di abitare in una casetta nel bosco a 900 metri di altitudine, prevede l’andare al lavoro correndo ed il tornare a casa a piedi tutti i giorni per un totale di una ventina di chilometri e 900 metri di dislivello positivo”. Michal invece mescola diversi allenamenti e distanze destreggiandosi tra corsa, bicicletta e nuoto.