Finale Ligure. Dopo il successo delle aperture straordinarie effettuate nell’estate 2018, che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone, la Caverna delle Arene Candide, sito archeologico di riferimento per la Preistoria del Mediterraneo occidentale, apre definitivamente al pubblico. Da sabato 6 luglio la Caverna delle Arene Candide verrà restituita alla fruizione, con la possibilità di accedervi accompagnati da archeologi professionisti per scoprirne storia, curiosità e segreti, vedendo gli scavi archeologici con la possibilità di toccare riproduzioni di antichi reperti.
Grazie al “Protocollo d’intesa per l’esercizio coordinato ed integrato delle attività di fruizione e promozione della Caverna delle Arene Candide” sottoscritto il 24 gennaio 2018 tra il Comune di Finale Ligure e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona, l’amministrazione comunale ha assegnato al Museo Archeologico del Finale e al suo ente gestore, la sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, un progetto di gestione e valorizzazione della Caverna. Negli scorsi mesi, sia la Soprintendenza della Liguria, sia il Museo Archeologico del Finale, hanno quindi effettuato una serie di interventi per la messa in sicurezza del sito e per la sua migliore fruizione.
Tra le azioni intraprese, si è provveduto ad esempio alla realizzazione di un sistema di segnaletica stradale e sentieristica che accompagna i visitatori lungo il sentiero nella macchia mediterranea che da Borgio Verezzi risale sul Promontorio della Caprazoppa fino a raggiungere la Caverna a 89 metri di quota sopra il livello del mare.
La Caverna delle Arene Candide è una delle grotte più importanti in Europa per i celebri ritrovamenti effettuati al suo interno. Attraverso un percorso che permetterà di effettuare un viaggio indietro nel tempo, da oggi fino a circa 30mila anni fa, si potranno ripercorrere le avvincenti ricerche condotte in oltre 150 anni all’interno della grotta. L’interesse suscitato da questo sito deriva dal fatto che al suo interno si conserva una sequenza, praticamente ininterrotta, di sedimenti che contengono imponenti tracce della frequentazione umana tra il Paleolitico superiore e l’età bizantina: si tratta ancora oggi della più articolata e completa stratigrafia archeologica del Mediterraneo, in un contesto ambientale di giacitura estremamente favorevole alla buona conservazione dei reperti.
La Caverna delle Arene Candide ha conservato per l’età paleolitica importanti sepolture, di cui la più nota, detta del “Giovane Principe” per la ricchezza di ornamenti e oggetti deposti insieme al corpo di un giovane cacciatore vissuto 28mila anni fa, è un vero e proprio unicum conosciuto in tutto il mondo. Numerose sono pure le tracce di frequentazione della successiva età Neolitica all’interno della grotta: a 8mila anni fa circa risalgono le più antiche tracce che si conoscano in tutta l’Italia centrale e settentrionale con resti della Cultura della Ceramica Impressa, la prima fase di diffusione della nuova economia basata su agricoltura e allevamento.
La Caverna delle Arene Candide sarà accessibile con visite guidate per i mesi di luglio, agosto e settembre 2019 tutti i martedì (ore 10.00, 11.00, 12.00) e sabato (ore 16.00, 17.00, 18.00): appuntamento al cancello d’ingresso dell’area archeologica agli orari indicati (30 persone al massimo per ogni turno: si consiglia la prenotazione al n. 019690020, che garantisce la priorità di accesso). In caso di pioggia le visite sono sospese.