Rammarico

Albenga, Tomatis: “Lo sport stia fuori dalla campagna elettorale”

"Dispiace vedere che si utilizza lo sport e i bambini come strumento di propaganda elettorale"

Riccardo Tomatis Albenga

Albenga. “La campagna elettorale di Calleri in questa fase che porta verso il ballottaggio sta assumendo toni sempre più bassi sotto molteplici punti di vista”. Lo dice il “rivale” Riccardo Tomatis.

“Candidati consiglieri stanno cercando di ‘direzionare’ il voto verso Calleri utilizzando temi assolutamente infondati e non veritieri. La campagna elettorale di Calleri si sta svolgendo in maniera molto scorretta, soprattutto da parte di alcuni candidati. Tra di loro, abbiamo saputo che c’è qualcuno che non si fa troppi scrupoli a raccontare cose non vere mettendo in mezzo i bambini e lo sport”.

Spiega Tomatis: “Attraverso delle comunicazioni mandate a dirigenti e allenatori della squadra San Filippo e che, inevitabilmente, sono giunti anche a noi, si sta cercando di diffondere la falsa notizia che, se io diventassi sindaco, la San Filippo non potrebbe più giocare sul campo dell’Albenga, oltretutto ipotizzando già l’assegnazione di deleghe e ruoli, tema che noi non abbiamo ancora affrontato dato che a nessuno dei nostri candidati interessano poltrone o ruoli, ma a tutti noi interessa solo il bene di Albenga e dei suoi cittadini”.

Continua il candidato sindaco: “Dispiace vedere che si utilizza lo sport e i bambini come strumento di propaganda elettorale e il rammarico cresce ancor più se si considera che l’unica amministrazione ad aver fatto qualcosa per lo sport, dopo anni di immobilismo, è stata proprio la nostra. Abbiamo investito una cifra importante per il rifacimento del Riva (ulteriori interventi verranno realizzati a breve) e lo abbiamo fatto specificando sin da subito che il nostro obbiettivo primario era proprio quello di fare in modo che anche le squadre dei bambini potessero giocare in un campo in sintetico di ultima generazione e all’avanguardia. In quest’ottica abbiamo sempre promosso il dialogo e cercato di trovare una soluzione che potesse accontentare tutte le società. Dopo la candidatura del presidente della San Filippo, però, ho compreso il perché non è stato possibile raggiungere alcun accordo. Chi doveva cercarlo era infatti il primo a non volerlo. Non per il bene dei ragazzi, ma solo perché in questo modo poteva cercare di ottenere qualche voto alimentando contrasti e nemici”.

“Dopo tutto questo pensare che i nostri sforzi debbano essere ripagati in questi termini da chi utilizza lo sport e i bambini per fare propaganda elettorale ci lascia davvero perplessi, ma siamo certi che i cittadini non cadranno in questi subdoli tranelli che probabilmente si moltiplicheranno in questi ultimi giorni di campagna elettorale” conclude Tomatis.

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