Vado Ligure. A settant’anni dal tragico incidente aereo di Superga (4 maggio 1949), ieri alle ore 17 è stata inaugurata una mostra a Villa Gropallo, “Io, [Valerio]. Il mio tempo”, interamente dedicata al portiere Valerio Bacigalupo e il Grande Torino.
Nato in questa piccola cittadina della riviera ligure il 12 marzo 1924, iniziò la sua carriera calcistica nel Vado ove crebbe molto professionalmente; venne ingaggiato successivamente nella Cairese, nel Savona e nel Genova 1893.
All’età di 21 anni, nel lontano 1945, fu la volta del Torino in cui vi militò fino al tragico evento di Superga del 4 maggio 1949, una data che ha segnato non solo l’intero mondo calcistico. L’intera squadra del Grande Torino vi morì, gli “Invincibili” che vinsero sei campionati di cui cinque consecutivamente.
Il Grande Torino era allenato da Egri Erbstein e Leslie Lieveley, morti anch’essi nello schianto insieme al massaggiatore Cortina, ai dirigenti del Torino, ai quattro membri dell’equipaggio. Il mondo del giornalismo pagò un tributo pesante alla sciagura di Superga. Morirono i tre giornalisti al seguito della squadra che stava rientrando dalla trasferta a Lisbona per l’amichevole Benfica-Torino, finita 4 a 3 per i portoghesi. Erano Renato Tosatti, della Gazzetta del Popolo, Renato Casalbore, storico fondatore di Tuttosport e Luigi Cavallero de La Stampa. Non si salvò nessuno, i morti furono 31. Enorme la commozione dell’Italia intera, appena uscita dalle macerie materiali e morali della Seconda Guerra Mondiale.
Prima del taglio del nastro, è stata tenuta una conferenza stampa nel ristorante “Daubaci”, in cui sono intervenuti il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano; Elvio Dante, dirigente del settore cultura e sport del comune di Vado Ligure, che ha commosso tutti presenti grazie alle sue parole; Domenico Beccaria, rappresentante del Museo del Grande Torino di Grugliasco; Paolo Bacigalupo, nipote del leggendario portiere che tiene sempre viva la sua memoria; infine, Silvano Benedetti, ex calciatore del Torino e responsabile del settore giovanile della Scuola Calcio.
Oltre al materiale fornito dalla Famiglia Bacigalupo e dall’Associazione memoria storica Granata che gestisce il Museo del Grande Torino di Grugliasco, la mostra si avvale di contributi video, fotografie, documenti, installazioni immersive e allestimenti di interior design che dialogano con gli spazi della villa e le opere esposte. Le sei allegorie attraverso le quali Valerio Bacigalupo racconta sé stesso in prima persona sono ispirate alle quattro statue raffiguranti le allegorie della Guerra, del Sacrificio, della Vittoria e della Storia di Arturo Martini, il grande scultore del Ventennio fascista.
La mostra, finanziata dal Comune di Vado Ligure e patrocinata dalla FIGC e dal Torino FC, sarà aperta al pubblico ad ingresso libero fino al 14 agosto.
Sono previsti i “Martedì Granata”, cinque serate sottoforma di teatro-narrazione che si svolgeranno durante i mesi estivi.
Ancora una volta, per raccontarci come è andata.