Open! studi aperti

Savona, piazza Sisto si tinge di giallo per l’inaugurazione della mostra “Fare Architettura”

Una rassegna curata dall’Ordine degli architetti nel centro città per presente progetti e riflettere

Fare architettura Savona

Savona. Una nuova scuola in Malawi, il restauro di un’abitazione a Celle, una nuovo concetto di panchina e porta riviste in marmo, un sopralzo di un condominio a Varazze, il rinnovo di spazi pubblici ad Alassio.

Sono questi alcuni dei progetti che i visitatori potranno scoprire giovedì 23 maggio, alle 18, in piazza Sisto IV a Savona, in una speciale mostra en plein air focalizzata sul tema “…Fare architettura” che mette in vetrina il lavoro degli architetti del territorio attraverso foto, schizzi, disegni e progetti prodotti dagli studi partecipanti all’iniziativa.

L’evento inaugura l’edizione savonese della manifestazione nazionale “Open! Studi aperti” 2019 arrivata alla terza edizione che avrà luogo venerdì 24 e sabato 25 maggio quando, anche nella provincia di Savona, i cittadini potranno visitare gli studi di architettura aderenti che apriranno le loro porte al pubblico: i professionisti si avvicineranno ai non addetti ai lavori con lo scopo di sottolineare l’importanza dell’architettura e della figura dell’architetto come colui che interviene sullo spazio – sia pubblico che privato – dell’uomo.

La mostra pensata come installazione-evento con un filo conduttore giallo (tavole gialle, dress code giallo, catering giallo…), prenderà forma dalle prime luci dell’alba in Piazza Sisto giovedì 23 maggio e sarà visitabile anche venerdì 24. Tutte le fasi del montaggio saranno filmate e condivise anche dopo l’evento a testimonianza dell’happening collettivo.

La mostra sarà allestita su un monolite in legno giallo lungo circa 40 metri composto da blocchi di diverse altezze, lungo il quale succederanno diverse cose: saranno presentati i progetti, sarà offerto un brindisi e saranno distribuite copie della rivista Platform (che è media partner dell’evento).

“Un modo per attirare l’attenzione nel cuore della città, un’occasione per ritrovarsi insieme tra colleghi e cittadinanza, fare rete con gli operatori del settore tutti insieme in un momento conviviale. Inoltre questo evento vuole rappresentare nel senso più ampio l’intera categoria e non solo la singola attività professionale”, ha affermato Francesco Campidonico referente della Commissione Cultura.

Il monolite è composto da tavole gialle, casseri tradizionali in legno, che dopo l’installazione saranno riutilizzate nei cantieri dell’impresa che le fornisce. Una soluzione di economia e sostenibilità, fortemente voluta dalla Commissione Cultura. Normalmente i casseri sono usati nella realizzazione delle opere in calcestruzzo armato per creare l’involucro dentro cui viene effettuato il getto di calcestruzzo allo stato liquido, per poi essere rimosso alla fine del processo di presa e indurimento ed essere riutilizzato in altri cantieri.

“Allo stesso modo auspichiamo che quando verrà smontata l’installazione, si saranno consolidate alcune buone pratiche: avvicinare l’architetto al cittadino, far comprendere l’importanza dell’architettura e della figura dell’architetto e la centralità del progetto”, ha aggiunto il presidente Giacomo Airaldi.

“La Commissione Cultura ci lavora da un anno: ha studiato diverse possibili configurazioni per il concept della mostra nella Piazza centrale della città. È la dimostrazione che il progetto non è un processo lineare, si va avanti, si discute e a volte si torna indietro. Attraverso il progetto si analizzano problemi, si fanno scelte e costruisce un pensiero critico. Le persone devono sapere anche questi insegnamenti che derivano da Progetto di Architettura. Abbiamo avuto manifestazione di apprezzamento anche dai colleghi del Consiglio Nazionale per l’idea”.

“Crediamo sia una bella occasione di festa, per far conoscere i lavori dei nostri iscritti, e invitare persone comuni, amministrazioni e realtà del territorio a interessarsi maggiormente all’architettura e a come interagiamo e modifichiamo tutto lo spazio che ci circonda, per avvicinarsi con fiducia agli architetti per discussioni costruttive, oltre che per consulenze e progetti”, ha concluso.

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