Albenga. Ieri avevamo alcuni obiettivi: ricordare a chi vota Salvini che se oggi anche lui può parlare liberamente (e aiutare i fascisti suoi amici di Casa Pound) lo deve ai nostri morti, ad esempio ai 59 Martiri della Foce. Che l’Italia è nata sulle nostre montagne, quelle di Fischia il Vento, che questa italia non ha mai pensato di usare il Tricolore come carta igienica. Che questa Italia è messa in pericolo dalle sue politiche violente e razziste. Che noi non odiamo. Che difendiamo il sistema di regole che si chiama Costituzione perché senza regole sono prima di tutto i deboli a soccombere. Con la passione e la disponibilità delle compagne e dei compagni delle Anpi e di Casa dei Circoli abbiamo provato ad organizzare una manifestazione condivisa e ampia.
Ci siamo dati delle regole, le abbiamo discusse e concordate. Chi ha partecipato si era assunto l’impegno di rispettarle. Abbiamo chiesto a chi non le condividesse di manifestare altrove. Nonostante impegni solenni e gran spreco di parole un paio di conigli cialtroni ha usato la nostra fatica e le nostre persone per far passare altri slogan. Lo ha fatto in modo organizzato e viscido, presentandosi con fischietti, fumogeni e striscioni. Potevano avere il coraggio di esprimere a viso aperto il loro pensiero, dirlo. Avrebbero il mio rispetto.
Evidentemente incapaci o pavidi oltre che inaffidabili hanno preferito usare il nostro sforzo, e il risultato è che oggi la notizia è in parte veicolata in modalità “derby” tra sinistra e Salvini. A chi serve questo risultato? All’antifascimo o a Salvini e c.? E va già bene che non è accaduto di peggio.
A quel paio di conigli cialtroni non ho niente da dire. Se vogliono chiarire sanno dove trovarmi, la faccia ce la metto sempre. Ma con le altre persone che hanno seguito quel modo di protestare vorrei parlare proprio di regole e di metodi. Perché insieme si ragiona, insieme si decide e insieme si vince. A me lo hanno insegnato i Partigiani.
Per Fischia il Vento
Il Presidente Giuliano Arnaldi