Contrarietà

Incentivi turismo che escludono gli albergatori che fanno accoglienza, protesta sotto la Regione: “No a leggi razziste”

Contro la legge che esclude dai fondi regionali per lo sviluppo del turismo le imprese alberghiere che hanno accolto migranti

presidio no leggi razziste

Liguria. “La Liguria è una regione accogliente. No alle leggi razziste”. E’ questo lo slogan della manifestazione di Linea Condivisa in programma domani, mercoledì 8 maggio, davanti alla sede della Regione contro “la legge che esclude dai fondi regionali per lo sviluppo del turismo le imprese alberghiere che hanno accolto migranti.

All’iniziativa hanno aderito fino ad ora: Comunità San Benedetto al Porto, La Sinistra Genova, La Sinistra – Liguria, Sinistra Italiana Liguria, ANPI Genova, Arci Genova, Arci Liguria, Cgil Genova, Cgil Liguria, Gruppo consiliare regionale PD, Gruppo consiliare comunale PD, Liguria Possibile, Più Europa La Superba, Laboratorio politico Ponente, Noi con Morgante, Federazione provinciale PD, Lista civica “Il Prossimo Medio Ponente”, Futura Liguria, Il Prossimo Medioponente, Associazione senza paura Genova, Circolo foresti de zena Italia-Cuba, Il circolo Curiel – Casa della Sinistra, Gruppo consiliare Chiamami Genova Municipio VI Medio Ponente, Rifondazione comunista Liguria, Rete a Sinistra Savona, Libera Genova, Libera Liguria, Liguria Pride, Gruppo consiliare Chiamami Genova Municipio Centro Est, Coalizione Civica, Unione Democratica Arabo-Palestinese, È Viva Genova, Noi per Savona, Gruppo consiliare Chiamami Genova Municipio V Valpolcevera.

Spiegano gli organizzatori: “Lo scorso 30 aprile, la maggioranza di centrodestra in consiglio regionale ha approvato la legge, proposta dalla Lega, ‘Incentivi alle piccole e medie imprese per la qualificazione e lo sviluppo dell’offerta turistica’. L’unico articolo previsto stabilisce che: ‘Nel caso di PMI che svolgono attività ricettiva, i contributi sono accessibili solo se il ricavato o fatturato dell’attività ricettiva degli ultimi tre anni deriva prevalentemente dall’attività turistica’. In sostanza la norma esclude dal sostegno economico regionale quelle strutture che hanno aderito a modelli di accoglienza (SPRAR), istituiti da una Legge dello Stato, rispondendo a un bando delle Prefetture”.

“Una Legge che mette in discussione la libertà di impresa – dichiara il consigliere regionale Gianni Pastorino – e che ha attirato su di sé numerose critiche, non ultima quella delle stesse associazioni di categoria degli albergatori, che hanno sottolineato come la sua applicazione provocherà una distorsione di mercato”.

“Mercoledì 8 maggio dalle 18 saremo davanti alla Regione, per protestare contro questa legge fortemente discriminatoria – dichiara Iole Murruni, presidente dell’associazione Linea Condivisa – e che palesa l’incoerenza di chi professa un ‘prima gli italiani’ e poi va a penalizzare economicamente lavoratori italiani che hanno risposto a un bando pubblico emanato dalle Prefetture, in cui veniva richiesto supporto su servizi che lo Stato non è stato in grado di fornire”.

“La legge è retroattiva, infatti va ad agire sulle imprese liguri che negli ultimi 3 anni (in piena legittimità) hanno svolto una regolare attività di accoglienza; palesa l’incoerenza di chi professa un prima gli italiani e poi va a penalizzare economicamente lavoratori italiani che hanno risposto a un bando pubblico emanato dalle Prefetture, in cui veniva richiesto supporto su servizi che lo Stato non è stato in grado di fornire”.

“Sulla questione dei diritti e dell’accoglienza, Toti appoggia l’approvazione di un provvedimento inopportuno e dannoso, che ha finalità punitive: interviene in maniera retroattiva su imprese liguri che, in piena legittimità, hanno svolto una regolare attività di accoglienza riconosciuta dal perimetro delle leggi vigenti – sottolinea il consigliere regionale Gianni Pastorino – È ragionevole pensare che questa legge sarà l’ennesima legge promulgata da questa giunta che verrà bocciata alla Corte Costituzionale ma non per questo possiamo esimerci dal protestare e dal manifestare il nostro dissenso nei confronti di un’amministrazione sempre più incoerente, sempre meno lungimirante e sempre più discriminatoria e razzista”.

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