Missiva

Bombardier, Vazio e Paita (Pd) scrivono a Di Maio: “Servono risposte concrete e urgenti”

“Vogliamo sapere quali iniziative intenda assumere il Governo al fine di salvaguardare la presenza produttiva”

corteo bombardier

Vado Ligure. “Si chiede di sapere quali iniziative intenda assumere il Governo con la massima urgenza al fine di salvaguardare la presenza produttiva dello stabilimento di Vado Ligure, considerata la sua specificità e le performaces produttive nel settore della realizzazione di materiale rotabile che lo rendono assolutamente strategico per il Paese”.

Parola degli onorevoli Franco Vazio e Raffaella Paita (Pd), che hanno inviato una lettera al ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio.

“La situazione dello stabilimento Bombardier di Vado Ligure risulta essere particolarmente critica, – hanno tonato i rappresentanti dem. – Nel 2016, l’azienda ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per 104 lavoratori della produzione e circa 65 lavoratori hanno aderito alle due procedure di mobilità avviate ed altri hanno lasciato volontariamente l’azienda portando i dipendenti complessivi a circa 530 unità”.

“Il piano industriale si è caratterizzato per un dimezzamento delle ore di produzione annue e per un ridimensionamento complessivo della capacità produttiva degli impianti. Oggi lo stabilimento di Vado Ligure, che è uno dei migliori a livello europeo per livello di performances, rischia la chiusura”.

“La situazione del carico di lavoro dello stabilimento di Vado Ligure è legata unicamente alla commessa delle 40 locomotive merci DC3 più qualche altra attività per clienti privati per un totale massimo di 63 locomotive. La consegna delle prime locomotive è iniziata nel mese di febbraio con ritardi rispetto al piano programmato a causa delle inefficienze dello stabilimento tedesco di Kassel nella fornitura dei materiali”.

“Si fa presente che nel frattempo Bombardier si è aggiudicata la produzione di 65 locomotive MS3 che però saranno prodotte nello stabilimento tedesco di Kassel, nonostante il cliente sia italiano (TX Logistik società del Gruppo FS). Nei mesi scorsi, a causa dei ritardi, si è seriamente rischiato che Mercitalia formalizzasse la rescissione del contratto con il rischio di decretare la chiusura delle attività in impianto”.

“Si è in attesa del piano industriale di FS contenente l’investimento di Trenitalia per ulteriori 50 treni ad alta velocità di cui 14 assegnati direttamente ad Hitachi  e Bombardier sulla base delle clausole del precedente contratto. Questo comporterebbe per lo stabilimento di Vado Ligure una prospettiva di alcuni anni di lavoro e avere un po’ di ossigeno”.

“La prospettiva dell’alta velocità ha carattere di medio/lungo periodo ed è assolutamente essenziale per il futuro dello stabilimento. Tuttavia l’incertezza che grava su FS per quanto concerne il futuro di Alitalia investe anche il futuro dello stabilimento di Vado Ligure”.

“Negli ultimi incontro svoltisi al MISE è stato chiesto dalle OO.SS che con il gruppo Bombardier e Governo fosse definito un percorso per salvaguardare il sito di Vado Ligure con impegni precisi in merito ad alta velocità e carichi di lavoro ma ad oggi ciò non è avvenuto. Dal punto di vista industriale e produttivo la collaborazione per la produzione dei treni destinati al trasporto regionale continua ad essere una prospettiva attuale e necessaria a salvaguardare il sito anche per stare sul mercato e il sito di Vado Ligure fornisce, per capacità tecnologica e professionalità delle maestranze, questa opportunità”.

“L’allarme lanciato da lavoratori, organizzazioni sindacali e istituzioni locali è che ad oggi lo stabilimento di Vado Ligure ad oggi ha una prospettiva, per carichi di lavoro e commesse, solo fino alla prossima estate. È inaccettabile assistere al rischio di scomparsa di una delle realtà più importanti dell’area e del settore in un territorio decretato tra l’altro già area di crisi complessa”, hanno concluso.

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