Svolta?

Bombardier, sbloccata la commessa dei 14 treni per l’alta velocità. Fiom: “Ora garanzie produttive e occupazionali per Vado” fotogallery video

"Rinsaldare i rapporti con Hitachi, importante opportunità di lavoro per lo stabilimento vadese"

Bombardier Vado

Vado Ligure. Trenitalia avrebbe siglato il contratto relativo alla produzione di 14 nuovi treni Zefiro 1000 destinati all’alta velocità, “decisione che da tempo abbiamo auspicato in quanto potenzialmente in grado di portare attività nello stabilimento di Vado Ligure per due anni” sottolinea Andrea Mandraccia, segretario provinciale della Fiom-Cgil.

I 14 treni saranno infatti prodotti da Hitachi e Bombardier secondo la suddivisione economica prevista dalla precedente gara (60% Hitachi – 40% Bombardier). Per quanto concerne i livelli della produzione con relativi carichi di lavoro le due aziende sono libere di stabilire una differente percentuale di attività, aspetto che potrebbe portare a Bombardier una quota maggiore di produzione.

“E’ chiaro che, dato il contesto attuale in cui Bombardier ha individuato l’alta velocità come produzione essenziale per il mantenimento del sito e particolarmente della funzione operations, dal nostro punto di vista tutto il carico di lavoro generato dalla nuova commessa deve integralmente ricadere sul sito di Vado Ligure. Pertanto è necessario che vengano posti vincoli precisi in termini sia di ricadute produttive ed occupazionali che di garanzie circa il futuro assetto del sito, con riferimento tanto alla salvaguardia dell’integrità dello stesso quanto alle garanzie circa la solidità del partner industriale che Bombardier sta ricercando” aggiunge l’esponente sindacale.

“Il Gruppo è infatti alla ricerca di un partner industriale per la gestione della funzione operations. Non vorremmo che, in assenza di vincoli formali dettati da Trenitalia, Bombardier pensasse di andare avanti con l’operazione di scorporo delle funzioni del sito e con la ricerca di soluzioni relative alle operations per noi inaccettabili in quanto non compatibili industrialmente con il sito stesso”.

“Non vorremmo quindi che il carico di lavoro legato all’alta velocità sia la “dote” produttiva che Bombardier stava aspettando per dimostrare il proprio impegno nella costruzione di un pacchetto di attività in grado di dare visibilità di carichi di lavoro per un periodo medio. Se così fosse si tratterebbe di una operazione evidentemente strumentale dettata dalla sola volontà di realizzare liquidità grazie alla vendita di una funzione. Ciò rappresenterebbe inoltre l’anticamera del disimpegno totale da parte di Bombardier anche nel ramo produzione”.

“Vogliamo inoltre ricordare come nei precedenti tavoli ministeriali il Gruppo si fosse impegnato a portare ulteriori carichi di lavoro legati alla produzione delle locomotive merci qualora Trenitalia avesse assegnato almeno questi nuovi 14 treni”.

“Pensiamo che questo ulteriore sforzo che il mercato italiano mette in campo debba realmente essere vincolato al sostegno alla produzione che viene fatta nel nostro Paese nonché alla definizione di uno scenario positivo per il futuro industriale ed occupazionale del sito nel suo insieme, così come richiesto al management italiano dal Ministro Di Maio nell’incontro dello scorso 17 maggio”.

“I lavoratori non accetteranno scelte aziendali che possano ulteriormente danneggiare il sito a vantaggio di realtà Bombardier non italiane e particolarmente tedesche” conclude il segretario provinciale della Fiom savonese.

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