Furto aggravato

Si fingeva autostoppista per derubare gli automobilisti: condannata

In manette era finita una 36enne che aveva tentato di rubare 20 euro ad un carabiniere libero dal servizio: era indagata anche per altri tre episodi analoghi

tribunale savona

Albenga. All’inizio di febbrio, ad Albenga, aveva chiesto aiuto ad un automobilista spiegando di avere la necessità di essere accompagnata ad uno sportello bancomat per prelevare urgentemente dei soldi, ma in realtà aveva finito per derubarlo senza però immaginare che la vittima fosse un carabiniere libero dal servizio. E così una trentaseienne nata in Svizzera, Elisa Carozza, che nell’ultimo periodo si era stabilita nell’albenganese, era finita in manette con l’accusa di furto aggravato di 20 euro in contanti, prelevati dall’auto del militare.

Una vicenda per la quale questa mattina, in tribunale a Savona, la donna è stata condannata a quattro mesi di reclusione e 140 euro di multa con il rito abbreviato. Per il momento Elisa Carozza dovrà restare in carcere: il giudice Emilio Fois ha infatti respinto la richiesta di attenuazione della misura cutelare avanzata dal suo legale.

Le manette erano scattate all’interno di un distributore di benzina di Albenga dove la vittima del furto si era fermata per fare rifornimento. Approfittando del fatto che l’uomo fosse sceso dalla vettura, la finta “autostoppista” aveva preso i soldi custoditi in un vano porta oggetti ed aveva cercato di darsi alla fuga. Un comportamento che però non era sfuggito al militare che, con grande prontezza, aveva subito allertati i colleghi. La pattuglia del nucleo operativo radiomobile era intervenuta in pochi minuti bloccando Elisa Carozza che, nel frattempo, aveva anche cercato di disfarsi dei contanti buttandoli a terra. Per lei erano quindi scattate le manette con l’accusa di furto aggravato.

Secondo quanto ricostruito dai militari, la donna utilizzava sempre lo stesso modus operandi: chiedeva un passaggio spiegando di avere bisogno urgente di prelevare o comprare dei farmaci per i figli e poi, dopo aver raccontato la sua storia strappalacrime, tentava di rubare i soldi al malcapitato di turno o di farseli prestare.

Il primo episodio per il quale era indagata a piede libero risaliva al dicembre scorso quando la donna aveva rubato 60 euro ad una signora che le stava dando un passaggio, il secondo ed il terzo a gennaio quando avrebbe sottratto a due automobilisti rispettivamente 30 e 200 euro dopo essersi fatta dare un passaggio con la scusa di dover comprare dei farmaci.

Raggiri che, negli anni scorsi, la donna avrebbe commesso anche tra la Svizzera e il comasco dove ormai la truffa che metteva in atto era diventata “famosa” tra gli automobilisti.

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