Presa di posizione

Savona, necrologio per Giuseppina Ghersi: escono allo scoperto gli ideatori dell’iniziativa

Si tratta dei componenti di un gruppo Facebook: "Ci chiediamo ancora oggi come è possibile che una bambina di 13 anni sia stata uccisa e gettata come un cane randagio"

Manifesto Giuseppina Ghersi

Savona. Sono usciti allo scoperto gli autori dei necrologi per ricordare Giuseppina GHersi che da ieri sono stati affissi a Savona.

Si tratta del gruppo Facebook denominato “Partigiani con le mani rosso sangue” che rivendicano la paternità dell’iniziativa: “Comunichiamo che i manifesti sono stati apposti su richiesta e iniziativa del nostro gruppo Facebook. L’azione è stata finanziata dal gruppo tutto, da onesti e liberi (non grazie ai partigiani) cittadini che ancora oggi, ad oltre 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, si domanda del perché la verità venga puntualmente nascosta dai poteri forti”.

“Ancora oggi ci chiediamo come mai centinaia di migliaia di tragici fatti avvenuti nell’imminente dopo guerra possano essere stati derubricati ad ‘azioni di guerra’, ma la guerra era finita! Ci chiediamo ancora oggi come è possibile che una bambina (e non l’unica!) di 13 anni, con tutti gli ‘sbagli’ che può aver commesso, ripetiamo a 13 anni, sia stata uccisa e gettata come un cane randagio da individui che ancora oggi il sistema definisce ‘eroi’, …atto di guerra? Non poteva per esempio, essere semplicemente arrestata e trattenuta in modo civile?” scrivono dal gruppo Facebook.

“Attendiamo che qualcuno ci illumini, senza la solita retorica, carte alla mano, come facciamo noi” concludono gli autori dei necrologi per Giuseppina Ghersi.

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