Genova. Il ministro Matteo Salvini, è giunto questa mattina a Genova per siglare in Prefettura l’accordo sulla sicurezza integrata tra il ministero dell’Interno e Regione Liguria.
Il documento stabilisce una cooperazione tra le forze di polizia dipendenti dal Viminale e la polizia locale, di competenza regionale: saranno, infatti, integrati i database dei vari corpi per migliorare lo scambio di informazioni per meglio coordinare l’intervento delle forze dell’ordine.
“L’Accordo vuole attivare “una rete di sicurezza” attraverso la partecipazione delle Istituzioni e delle loro articolazioni sul territorio perseguendo, in particolare, i seguenti obiettivi – si legge nel documento – scambio informativo dei dati statistici tra Polizia locale e Forze di Polizia; interconnessione delle sale operative della Polizia locale e delle Forze di Polizia; implementazione e regolamentazione dei sistemi di sicurezza tecnologica; aggiornamento professionale integrato della Polizia locale e delle Forze di Polizia; attivazione di politiche d’inclusione sociale per il miglioramento della qualità della vita e per la riqualificazione socio culturale”.
Per fare ciò sarà costituita una cabina di regia dell’accordo, portata avanti un’analisi dell’andamento della delittuosità, che secondo i dati di prefettura è in calo, proseguendo l’opera di individuazione delle aree caratterizzate da un maggior grado d’insicurezza, degrado e disagio sociale e di rilevazione dei bisogni di sicurezza dei cittadini e delle categorie produttive.
Altri strumenti per portare avanti questa cooperazione saranno l’interconnessione delle sale operative dei vari corpi, la omogenizzazione dei sistemi di video sorveglianza, formazione del personale, e incentivi per le politiche sociali. Regione Liguria metterà a bilancio un milione do euro (il 40% solo su Genova) per portare avanti questo accordo.
Il vice-premier Salvini, a margine dell’incontro, su domanda dei giornalisti è tornato sul caso Tomalà, dove un agente della polizia ha ucciso un ragazzo durante un arresto in abitazione: “Io sto sempre e comunque con le forze dell’ordine. È stato assolto poche ore fa un uomo dell’Arma: se un poliziotto o un carabiniere è costretto a difendere se stesso da un’aggressione fa semplicemente il suo lavoro e quindi l’ultima cosa che può fare è perdere tempo nelle aule di tribunale – per poi aggiungere – Mia nonna diceva male non fare, paura non avere. Io quando vedo una divisa mi fermo, mi tolgo il cappello e porto rispetto. Se qualcuno si comporta in maniera diversa poi ci possono essere conseguenze spiacevoli”.