Vado Ligure. Non solo le parole raggianti di Paolo Cornetto, Managing Director APM Terminals: l’annuncio di questa mattina a Vado Ligure rappresenta un fatto storico, per l’economia savonese, ligure e italiana. Un risultato di enorme spessore e valore, sotto il profilo produttivo ed occupazionale e che proietta Vado Ligure nel gotha assoluto della portualità e della logistica.
“Per questa comunità dicembre sarà il mese della svolta – afferma il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano – Abbiamo superato una crisi profondissima, con chiusure importanti e la cessazione di una filiera legata al carbone. Tante realtà hanno chiuso e molte famiglie sono andate in difficoltà. Non è stato facile conciliare un progetto di queste dimensioni con una realtà piccola, ma oggi possiamo dire che nonostante le problematiche questo cammino non solo è iniziato, ma già sta dando risultati significativi. Spazi che fino ad oggi erano poco interessanti iniziano ad avere una attrattività, non più legata al carbone ma alla logistica e a ciò che la natura ci ha assegnato, ossia alti fondali” aggiunge il primo cittadino vadese.
“I politici sono riusciti a guardare al di là delle loro scarpe e a lavorare ad un progetto che non guarda ai prossimi due anni, ma ai prossimi 20, e oltre… Anche i corsi di formazione stanno funzionando. È una svolta epocale, positiva perché gli aspetti fondamentali sono importanti non solo per l’opera portuale, ma anche per le infrastrutture. Stiamo lasciando un segno che spero possa dare una svolta alla nostra provincia” conclude Giuliano.
“È una grande soddisfazione poter annunciare la data ufficiale di apertura del terminal, dopo tanto tempo dalla sua progettazione: abbiamo lavorato e stiamo tuttora lavorando duramente per chiudere il cantiere e dedicarci poi allo sviluppo dei traffici. Credo che tutto il territorio attenda il completamento della piattaforma e vogliamo che possa trarne al più presto i benefici che deriveranno dalla sua entrata in funzione”, spiega Paolo Cornetto.
E il presidente Paolo Emilio Signorini sottolinea: “La nuova piattaforma avrà una capacità a regime di 860 mila teu, di fatto per i prossimi 10 anni non avremo nel Mediterraneo Occidentale una infrastruttura paragonabile a quella di Vado Ligure”.
“L’Autorità di Sistema assicurerà a questa realtà terminalistica così avanzata un sistema di connessione con la rete di trasporto altrettanto performante. È in corso di ultimazione il nuovo sistema di varchi stradali di accesso al porto mentre, per agevolare il flusso di traffico generato dall’entrata in funzione del terminal contenitori, abbiamo disposto un investimento di 11,1 milioni di euro per la progettazione e l’esecuzione dei lavori di adeguamento della superstrada che collega il terminal al casello autostradale di Savona, evitando l’abitato di Vado, in attesa si completi la fase procedurale per la realizzazione di un casello dedicato da parte di Autostrada dei Fiori. È già stato realizzato un varco per il controllo automatico dei convogli in ingresso e uscita dal porto, mentre AdSP e RFI hanno attivato un tavolo di lavoro per rivedere la convenzione che regola le operazioni ferroviarie tra Parco Doria e il porto di Vado Ligure ed implementare i progetti di miglioramento della tratta (potenziamento impianti ed automazione segnalamento). Infine, va ricordato che il Decreto Genova include Vado Ligure fra le aree della prevista Zona Logistica Semplificata del porto e retro-porto di Genova, che consentirà alle imprese di usufruire delle agevolazioni e semplificazioni per lo sviluppo delle attività sul territorio”.
“Perché il terminal funzioni, come detto, servono una serie di interventi molto complessi predisposti in questi anni, uno di questi è la protezione a mare. Dopo la mareggiata si è compresa ancor più l’importanza di avere strutture simili, per questo verrà smantellata e ricollocata: sarà pronta nel 2022” conclude.

Il presidente della Regione Liguria afferma: “In un’ottica regionale questa installazione arricchisce un sistema portuale sempre più unico, il primo in assoluto del Paese per numeri e possibilità di sviluppo. Oggi finalmente siamo in grado di traguardare la fine delle opere, prevista a dicembre, per una piattaforma che sarà in grado di portare nuovi traffici e nuovo lavoro in un’area, quella savonese che sta affrontando numerose sfide produttive. Il nuovo terminal di APM rappresenta già l’apertura del nostro sistema portuale, genovese e savonese, al progetto della Via della Seta, in un’ottica di sinergia tra Genova e Savona con un’unica Autorità di Sistema che governa i due porti.”.
“Credo che Vado fosse fino a qualche anno fa l’esempio di una economia che non era riuscita a riciclarsi nelle grandi trasformazioni vissute dal nostro Continente. Oggi invece Vado, con un grande lavoro, sta guidando questa trasformazione, tra la riconversione delle aree Tirreno Power e questo nuovo terminal portuale. Intorno a queste due grandi operazioni ruota un indotto fatto di piccole e medie imprese non solo commerciali, ma anche legate al core business di queste due attività. Grazie all’investimento di APM Terminals verrà portata a termine, finalmente, un’opera che il territorio attendeva da anni in grado di generare nuovo lavoro e nuovi traffici intermodali che utilizzeranno il mare e la ferrovia. E anche se non è ancora a regime già oggi vi è un impatto positivo sul territorio, in quanto la piattaforma fa lavorare centinaia di persone e il piano di assunzioni che ci è stato illustrato prevede ulteriori importanti innesti di lavoratori con alte competenze, necessarie per gestire un terminal tecnologicamente molto avanzato che porterà notevoli benefici per tutti. Sicuramente Vado Ligure rappresenta un esempio da seguire”.
“Tra l’altro la settimana scorsa è passata in Consiglio dei ministri la delibera che prevede 39 milioni di euro di interventi sui porti di Savona e Vado per i danneggiamenti provocati dalla violenta mareggiata dell’ottobre scorso. Un percorso tutto sommato breve, che ha affrontato l’emergenza da tutti i punti di vista. Capisco che non sia una grande medaglia, ma penso che in Italia, dove in altre situazioni i risarcimenti sono arrivati anche dopo 5 anni, sia un buon risultato” conclude Toti.
E in rappresentanza del Governo ecco le parole del vice ministro Edoardo Rixi: “Sono assolutamente contento che si rispettino le date e i tempi, è significativo che si riesca a rimanere all’interno del 2019 come promesso. Questo è un altro tassello che va nella giusta direzione per far superare all’area savonese la difficile crisi di questi anni. Fare le cose presto spesso significa anche farle bene, perché se le si fanno troppo tardi molte volte non servono più…”.
“Stiamo parlando di un terminal che a regime avrà dimensioni maggiori ad alcune Autorità di Sistema in Italia: un terminal che permetterà di ospitare le grandi navi per scaricare le merci da tutto il Sud Europa. L’importante è che anche il resto si muova di conseguenza, soprattutto per quanto riguarda ferrovie e autostrade: per la ferrovia stiamo lavorando alla ristrutturazione della linea di San Giuseppe e la ridefinizione delle gallerie tra Savona e Genova, con risagomature che permetteranno di utilizzarle meglio e garantire capacità ferroviaria al terminal, e per l’implementazione della capacità ferroviaria per garantire agli scali dell’Adsp Mar Ligure occidentale una penetrazione sui mercati ben oltre gli attuali 200 chilometri, con treni da 750 metri. Sul fronte della viabilità, stiamo lavorando con Autofiori per la progettazione definitiva del casello autostradale e la nuova strada di scorrimento veloce. La sfida è quella di restare nei tempi che erano stati prefissati e, se possibile, anticiparli.”