Vado Ligure. “Dopo aver ottenuto la concessione nel 2008 sono ormai trascorsi più di 10 anni: si pensava di concludere nel 2013, poi si sono verificati ritardi di varia natura, ma la nostra azienda non ha mai mollato, anzi abbiamo coinvolto in questa iniziativa altri gruppi importanti. Ora possiamo finalmente annunciare l’avvio delle attività della piattaforma: la data sarà il 12 dicembre”.
L’annuncio storico per la portualità e l’economia savonese è arrivato questa mattina da parte di Paolo Cornetto, managing director APM Terminals Vado Ligure Spa, nel corso della conferenza stampa in corso a Vado, alla presenza del governatore ligure Giovanni Toti, del vice ministro Edoardo Rixi, del presidente della Port Authority ligure Paolo Emilio Signorini e del sindaco vadese Monica Giuliano.
Il terminal è in avanzata fase di costruzione: la sua realizzazione è oggi completata all’82 per cento ma l’arrivo di molte delle diverse gru che saranno impiegate, avvenuto in varie fasi nei mesi scorsi, aiuta a identificare già distintamente la sua fisionomia. Da semplice “cantiere”, l’area di Vado si è progressivamente trasformata ed è vicina a diventare quello che poi sarà effettivamente, cioè un terminal container moderno, funzionale e con una forte componente di automazione.
Dunque confermate le anticipazioni di IVG.it sull’inizio delle attività dell’infrastruttura portuale vadese, considerata la speranza primaria di rilancio dell’economia locale con la creazione di nuovi posti di lavoro: a regime i nuovi occupati saranno infatti 401, nell’ambito dell’accordo-quadro siglato a dicembre 2018 proprio sul tema occupazione.
Un momento storico quello di questa mattina, con l’annuncio del via al nuovo terminal portuale, che porterà un indotto positivo senza precedenti: in primis per il settore della logistica.

Ma non solo: tra gli obiettivi anche quello della sostenibilità ambientale, elettrificazione, traffici su ferro e ricerca di altre forme di mitigazione. E ancora la sostenibilità sociale, con al centro la sicurezza sul lavoro e il coinvolgimento della comunità locale.
Dopo anni di disussioni, battaglie, iter amministrativi e ricorsi ormai niente può più fermare la piattaforma Maersk: il terminal dedicato ai contenitori realizzato dal colosso danese entrerà ufficialmente in funzione a due settimane da Natale, un “regalo sotto l’albero” davvero storico per questo territorio.
Grande la soddisfazione non solo di APM Terminals, ma anche del Governo, della Regione Liguria, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e del Comune di Vado Ligure.
Non c’è che dire: dopo la pesante crisi industriale e produttiva che ha travagliato la provincia savonese in questi anni, la realizzazione della piattaforma contenitori e il conseguente sviluppo portuale rappresenta un fatto epocale, di vera svolta.
L’opera andrà ad arricchire l’offerta di servizi di trasporto per le aziende, non solo italiane, e a potenziare la competitività del sistema portuale ligure. Il terminal a regime potrà contare su una banchina lunga 700 metri, mentre i suoi fondali, profondi oltre 16 metri, e le banchine, di ben 4,5 metri sopra il livello del mare, consentiranno fra l’altro a Vado di accogliere ed operare le grandi navi di ultima generazione (Ulcs – Ultra large container ships). L’entrata in funzione del terminal dal punto di vista operativo sarà progressiva: nella fase immediatamente successiva all’avvio verrà utilizzata infatti solo una parte della lunga banchina.
L’intenzione di Apm Terminals è rendere “Vado gateway” una porta di ingresso, e di uscita, per le merci dei mercati di Nord Italia, Svizzera, Germania e della parte nord-orientale della Francia. Il terminal, la cui capacità massima sarà di circa 900 mila TEUs all’anno, si inquadra inoltre come uno degli hub di riferimento della cosiddetta “Via della Seta”.
Molto ricca la dotazione di apparecchiature tecnologicamente avanzate che saranno impiegate a Vado, con gru “di banchina” (ship-to-shore), “di piazzale” Armg (Automated rail mounted gantry) e “a cavaliere” (straddle carrier): le gru di piazzale saranno movimentate in remoto, da operatori che lavoreranno all’interno di una sala di controllo del terminal.