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Misure pluriennali Psr, Coldiretti: “Ci sono 6mln di euro ancora fermi: aziende e indotto non possono più aspettare”

Passano i mesi, ma la situazione è ancora troppo lenta per permettere alle aziende di beneficiare dei finanziamenti Psr

agricoltura

Liguria. “Passano i mesi, ma la situazione è ancora troppo lenta per permettere alle aziende di beneficiare dei finanziamenti Psr delle misure pluriennali richiesti addirittura dal 2015: mancano ancora 6 milioni di euro da erogare il prima possibile agli allevatori e agricoltori liguri. Non va meglio per le misure strutturali, dove circa la metà delle domande di sostegno sono ancora bloccate alla fase d’istruttoria”.

È quanto emerge da una rielaborazione dati di Coldiretti Liguria, dai quali affiorano che, nonostante il leggero movimento avuto in quest’ultimo mese, ancora troppi sono i blocchi burocratici nelle istruttorie del Psr e, i conseguenti ritardi nei pagamenti da parte di Agea, per quanto riguarda le cosiddette “domande pluriennali per misure a superficie” ovvero quelle risorse destinate, ad esempio, ad interventi di miglioramento del benessere animale, alla salvaguardia delle razze in via di estinzione o agli interventi di certificazione volontaria e conversione al metodo di coltivazione e allevamento biologici o ancora per sopperire le condizioni sfavorevoli di alcune aree della regione.

“Per le misure strutturali, misure che riguardano l’ammodernamento e il miglioramento aziendale, che prevedono sostanziosi contributi aziendali, inoltre si registra ancora una forte percentuale di domande di sostegno ferme alla fase di istruttoria, mentre per le aziende che hanno raggiunto la fase successiva, con la possibilità di presentazione delle domande di pagamento, non sono ad aggi, ancora state liquidate totalmente”.

“Le imprese agricole, che già stanno subendo negli ultimi anni ingenti danni economici causati dalle avverse condizioni climatiche, da ormai 4 anni si trovano a dover fronteggiare una grave crisi finanziaria dovuta alla mancata erogazione di risorse per problemi tecnici o addirittura in alcuni casi per problemi informatici. La grave situazione sta avendo pesanti ripercussioni sulle imprese che, nella nostra regione, svolgono un lavoro di presidio del territorio, fondamentale per la sicurezza pubblica e, allo stesso tempo, generano introiti estremamente significativi per tutta l’economia ligure: non possono essere più penalizzate da pecche tecniche, politiche e burocratiche e veder sfumare la possibilità di finanziamento, risorsa che, per molte di loro, è di vitale importanza e strategica per l’economia di tutta la region”e.

“Nonostante il dialogo e gli sforzi noti messi in campo da Regione Liguria – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – con i dati alla mano notiamo che ancora troppo lentamente si sta procedendo alla liquidazione delle domande. A seguito della Trilaterale del 27 febbraio scorso, dove si sono riuniti Agea Regione e Caa, sono stati emessi, per le misure pluriennali, solo tre decreti di pagamento che, per le nostre aziende, hanno portato a mandare avanti le pratiche per solo 296 domande a fronte di un totale di 3445 ancora da elaborare. E anche per le misure strutturali, con le quali le nostre aziende possono intervenire sulle strutture, ammodernare gli impianti, diversificare l’azienda, su 1350 domande di sostegno presentate dal 2016 in avanti, solo 675 al momento sono state istruite e hanno permesso all’azienda di procedere alla domanda di pagamento, dove si riducono ulteriormente a circa 500 liquidate. Più della metà delle aziende che hanno investito in questo genere di lavori stanno ancora aspettando una risposta. Troppi sono gli intoppi che si incrociano sulla via dei finanziamenti e che mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende penalizzandole sullo scenario nazionale e rendendole meno competitive sul mercato. È per questo che chiediamo alla Regione di trovare il modo di accelerare ulteriormente l’erogazione dei contributi attesi per generare un positivo volano economico”.

“Dopo la mobilitazione – proseguono Boeri e Rivarossa – del 30 novembre scorso dove centinaia d’imprese hanno invaso pacificamente la Darsena di Genova, se costretti, siamo pronti a ritornare in piazza in mancanza del raggiungimento di una risoluzione del problema delle misure a superficie del Psr”.

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