Responsabilità

Il comitato mensa, questo sconosciuto: ecco come nascono i menù scolastici

E' composto da insegnanti e genitori, che si rendono disponibili ad effettuare un controllo

Penne al Pesto

Dopo il caso scaturito dalla denuncia del “Comitato Genitori Savona” (clicca QUI per leggere la notizia), che ha messo nel mirino il menù proposto nella mensa delle scuole dell’infanzia e primarie del Comune di Savona, in questa nuova puntata della nostra rubrica abbiamo deciso di analizzare chi – e attraverso quali modalità – sceglie i menù proposti nei refettori scolastici.

Ogni istituto di scuola emette dei rappresentati di comitato mensa, composto da insegnanti e genitori, che si rendono disponibili ad effettuare un controllo. Per quanto riguarda i docenti, essendo quotidianamente presenti nelle mense, il monitoraggio sulla qualità del servizio è pressoché costante. I genitori, invece, si recano nell’istituto scolastico una volta ogni tanto, pranzano con i ragazzi e in seguito compilano dei moduli valutativi, attraverso una sorta di check list che varia da comune a comune. Tanti i parametri di giudizio, che variano dalla pulizia e l’ordine del refettorio passando dall’abbigliamento adeguato degli addetti ai lavori sino ad arrivare, ovviamente, alla qualità del cibo. La valutazione, poi, viene inviata al Comune di riferimento che ne prende nota.

Ogni quanto si riunisce il comitato mensa? Almeno due volte all’anno. Tuttavia questo è un dato molto variabile, anche perché nulla vieta al comitato di riunirsi più volte, soprattutto per far fronte a situazioni di necessità. Il Comune interessato convoca l’azienda che cura i pasti per le mense scolastiche e i rappresentanti (insegnanti e genitori). Durante la riunione, poi, si discute sull’andamento della mensa, sulle criticità, ma anche sugli aspetti positivi, il tutto alla presenza anche di un rappresentante dell’ASL, che fornisce il parere più tecnico. Quest’ultimo, in particolare, è un giudizio molto importante, in quanto tiene conto, per esempio, delle direttive regionali in materia. Il confronto può avere ad oggetto singoli episodi, per esempio qualche piatto non gradito dai bambini, ma anche il tipo di ingredienti che compongono una portata, valutando la loro sostituzione con altri più apprezzati.

Il comitato mensa non è obbligatorio, ma, dati alla mano, rappresenta più la regola che l’eccezione. Si tratta di un controllo effettuato da un “organo esterno” in grado di dare un indice degno di nota circa l’andamento della situazione nella mensa scolastica. Una risorsa importante, quindi, che permette non solo un costante monitoraggio dei servizi offerti, ma consente anche ai genitori che ne fanno parte di informarsi, proporre dei suggerimenti e segnalare situazioni potenzialmente migliorabili. Una sede di confronto che, a differenza di ciò che accade spesso sui social network, può concretamente portare a dei risultati vantaggiosi per l’intero servizio.

Il fatto che il comitato mensa non rappresenti un mero pro forma è ben rappresentato dai tanti casi in cui la sinergia tra i suoi vari protagonisti ha portato ad utili risultati. Un esempio su tutti: a Savona l’introduzione nel menù dei legumi, anche grazie all’appoggio dei genitori del comitato mensa.

“Penne al pesto” è il magazine di IVG.it che ogni mercoledì affronta la discussa tematica delle mense scolastiche (savonesi). Raccoglieremo i consigli di professionisti con competenze nel settore della nutrizione ma anche testimonianze di chi, a vario titolo, vive quotidianamente il mondo delle mense scolastiche, offrendo di volta in volta spunti e punti di vista su temi sempre diversi. Infine, in piena sintonia con lo spirito che da sempre contraddistingue il “Vostro” giornale, sarà dato risalto anche alle esperienze dei lettori/genitori: potete scriverci a pennealpesto@ivg.it.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.