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I sindacati: “Dal 1^ aprile pensioni più leggere. Pronti a scendere in piazza”

Critiche anche dal Pd: "Il Governo mette le mani nelle tasche dei pensionati ma non di quelli 'd’oro'"

pensioni sindacati

Liguria. “Da oggi pensioni più leggere. Purtroppo non si tratta di un pesce d’aprile: il governo Lega e Movimento 5 Stelle, con l’approvazione della manovra finanziaria del 2019, è intervenuto negativamente sull’adeguamento delle pensioni all’inflazione”. Lo annunciano i rappresentanti di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati Genova.

“Secondo quanto concordato tra il precedente governo e le organizzazioni sindacali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, dal primo gennaio 2019, dopo 10 anni di tagli alle pensioni, doveva entrare in funzione un sistema di rivalutazione più equo. Invece, a causa della situazione caotica e di incertezza in cui si è approvata la legge di bilancio, l’Inps non ha fatto in tempo ad elaborare gli importi delle pensioni con i tagli decisi dal governo, per cui, nei primi tre mesi dell’anno, i pensionati con un reddito pensionistico superiore a 1.522 euro lordi, (1.200 euro netti circa) si sono visti accreditare un importo comprensivo della rivalutazione piena o quasi. Ora questa somma dovrà essere restituita. Solo a Genova la somma da recuperare vale circa tre milioni di euro e interessa una platea di 86 mila pensionati, con importi pro capite che vanno da un minimo di 13 euro a un massimo di 80 euro. Nel triennio la somma complessiva scippata ai pensionati sale a 27 milioni a Genova e, in Italia, a 3,5 miliardi di euro”.

“E dopo il ‘furto legalizzato’ ai danni dei pensionati, c’è anche l’imbroglio, perché furbescamente il Governo farà scattare la decurtazione degli assegni non prima del mese di giugno. Siamo di fronte ad un ‘giochino elettorale’ di basso livello: si ‘dribbla’ la data delle elezioni europee sperando di non fare arrabbiare i pensionati prima del voto”.

Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati stanno organizzando per il prossimo 1 giugno “una grande manifestazione in piazza del Popolo a Roma per chiedere al governo di fermarsi e di rinunciare al rimborso di quanto erogato. Non è possibile che in questo paese a far le spese di una cattiva politica siano sempre le fasce più deboli”.

Le critiche alle politiche pensionistiche della maggioranza gialloverde arrivano anche dall’opposizione di centrosinistra in Regione. “Per pagare le promesse faraoniche fatte in campagna elettorale il Governo Lega-5 Stelle mette le mani nelle tasche dei pensionati ma non di coloro che percepiscono le cosiddette pensioni d’oro: di chi ha lavorato tutta la vita e riceve ogni mese un assegno superiore ai 1200 euro netti, cioè persone che, in alcuni casi, faticano persino ad arriva a fine mese – dichiara il consigliere ligure del Pd Sergio Rossetti – Il ‘Governo del cambiamento’ se la prende con i più deboli, come ha fatto spesso in questo primo anno. Le decurtazioni naturalmente partiranno subito dopo le elezioni europee, in modo da non turbare la base elettorale. Dopo aver portato il Paese in recessione, Lega e 5 Stelle adesso cominciano a chiedere i soldi agli italiani”.

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